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12 Marzo 2019

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Nanga Parbat. Simone Moro: “Sto lavorando al recupero di Daniele Nardi e Tom Ballard”

Da sinistra: Daniele Nardi e Tom Ballard. Fonte: Corriere del Trentino

In contatto con Alex Txikon, l’alpinista bergamasco si sta preparando a questa eventualità. Moro: “Tecnicamente è possibile”

Un’operazione di recupero dei corpi di Tom Ballard e Daniele Nardi non è solo possibile, ma “ci sto lavorando”, ha dichiarato Simone Moro, uno dei più importanti alpinisti al mondo,  in un’intervista al Corriere del Trentino,  pubblicata questa mattina.

Da giorni in contatto con il basco Alex Txikon, che ha guidato la squadra di ricerca che  ha lavorato sul Nanga Parbat e che ha individuato i corpi dei due alpinisti scomparsi il 24 febbraio scorso, l’alpinista bergamasco  spiega:“Confrontandomi con chi era impegnato (nei soccorsi) mi sono fatto l’idea che sia tecnicamente fattibile e quindi mi sto preparando, per farmi trovare pronto nell’eventualità che si decida di procedere”, spiega Moro.

“Una prima richiesta è già arrivata, fino a quando però il quadro non sarà completo con un’esplicita intenzione da parte di tutte le famiglie interessate, la missione di recupero non prenderà corpo”, continua l’alpinista bergamasco.

Simone Moro è convinto che la causa della morte di Daniele Nardi e Tom Ballard sul Nanga Parbat sia stato un incidente e non lo sfinimento: “Ne ho parlato con Txikon e credo ceh di incidente si tratti, proprio mentre stavano posizionando delle corde fisse: Non è possibile capire se in una fase di discesa. dopo avere comunicato la loro posizione, piuttosto che il mattino seguente all’inizio di una salita”.

La posizione di entrambi i corpi vicino alla tenda rende difficile pensare che nessuno dei due non potesse raggiungere il riparo se non per via di un evento traumatico improvviso. Nardi e Ballard potrebbero essere stati investiti da una scarica sul posto, piuttosto che essere precipitati lungo le corde fisse. A sollevare delle perplessità i stato casomai il fatto che nessuno dei due fosse coperto di neve, tantomeno la tenda dopo tanti giorni di esposizione agli eventi atmosferici.

Daniele Nardi e Tom Ballard hanno perso la vita nel tentativo invernale di raggiungere la cima del Nanga Parbat attraverso l’inviolato Sperone Mummery.

Simone Moro ribadisce le proprie posizione, precisando “Non ho mai pronunciato la parola suicidio riferendomi al tentativo di Nardi e Ballard. Ho sempre parlato di salita oltremodo pericolosa. Non era certo loro intenzione togliersi la vita… –  spiega Moro – Ma è altrettanto vero che in 125 anni nessuno ha scalato lo Sperone Mummery e  che dal punto di vista alpinistico quella salita non avrebbe cambiato la storia del Nanga Parbat”.

(Fonte e approfondimento: Corriere del Trentino, 12 marzo 2019)

Aggiornamento: Nuove dichiarazioni.
Il corpo di Tom Ballard non sarà recuperato. Rimarrà sul Nanga Parbat. Lo ha deciso la famiglia

“Tom resterà lì. Diventerà tutt’uno con la montagna –  questa è la decisione del padre di Tom Ballard, confermata anche dalla sorella che si trova in Sud Africa – come d’altro canto è stato per sua madre, Alison Hargreaves, grande alpinista, scomparsa nel 1995 durante la discesa del K2 e lì rimasta per sempre” .

Per quanto riguarda Daniele Nardi, la famiglia ha comunicato poche ore fa che la notizia di un possibile recupero del corpo dell’alpinista laziale sono prive di fondamento e che non ci sono iniziative in corso. ”Eventuali ipotesi in questo senso saranno prese in forma privata”, annuncia la famiglia.

(Fonte delle dichiarazioni: Il Dolomiti, 12 marzo 2019)