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4 Agosto 2022

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Nevado Huascaran (6.768 m): Nacho Vasquez e Martin Contreras aprono una nuova via sulla Sud

Nevado Huascaran (6.768 m), luglio 2022: Nacho Vasquez e Martin Contreras aprono una nuova via sulla Sud. Fonte instagram Vasquez

E’ stata battezzata “Agua en Marte”, la via di 1200 metri, classificata MD+ WI4 M4 80°, aperta dai due scalatori cileni nella Cordillera Blanca

I cileni Ignacio ‘Nacho’ Vasquez Palominos (aspirante UIAGM) e Martín Contreras Ried (Guida UIAGM) il 24 luglio scorso hanno aperto una nuova via sul Nevado Huascaran (6768 m), sul versante meridionale del massiccio.

Battezzata “Agua en Marte”, la linea di 1200 metri con difficoltà MD+ WI4 M4 80°, si sviluppa lungo la parete sud e la cresta sud-est fino in  vetta. I cileni sono scesi dal versante nord della vetta, completando così la salita integrale della monagna più alta del Perù.

“Circa una settimana fa abbiamo portato a termine uno dei nostri progetti sportivi più ambiziosi, che prevedeva l’apertura di una nuova linea sulla parete Sud della settima montagna più alta d’America e la conquista della sua vetta coronando l’impresa con una discesa sulla parete Nord della sua vetta Sud –  scrive Vasquez Palominos sul suo instagram –  La via non è stata priva di sfide impegnative, come ad esempio, un bivacco  a 6500 m.s.l.m. dopo aver perso uno dei nostri piumini in un crepaccio. Oggi ringraziamo l’Apu Huascaran per averci permesso di rientrare sani e salvi, con la convinzione che ci aspettano cose più grandi e più belle.”

 

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“La salita è stata difficile – racconta Martin Contreras – La parete si è presentata più lunga di quanto pensassimo e, una volta in cresta, a causa delle nuvole, la visibilità era di circa 8 metri davanti a noi. Questo ha reso i nostri progressi ancora più lenti….. siamo stati costretti a bivaccare a 6500m, è stata una notte fredda… Il mio compagno Nacho mostrava alcuni segni di congelamento alle dita, cosa preoccupante, ma eravamo ancora lì e prima che sorgesse il sole eravamo già in movimento.[…] Alle 11 di quel giorno, abbiamo raggiunto la vetta. Ci siamo abbracciati e di nuovo le nuvole dell’Huascaran hanno chiuso la visibilità.Quindi abbiamo respirato e siamo andati avanti. Con l’istinto e un po’ di tecnologia siamo riusciti a scendere dal ghiacciaio intorno alle 16.00. Una volta lì eravamo al sicuro, eravamo felici e abbiamo continuato la nostra discesa.”