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7 Marzo 2023

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Nuovo dossier di Legambiente: “Nevediversa 2023. “L’innevamento artificiale non è una pratica sostenibile”

“Nevediversa 2023”. Fonte: Legambiente

Presentati oggi a Torino i dati del nuovo report “Nevediversa 2023. Il turismo invernale nell’era della crisi climatica”

“In Italia, complice la crisi climatica e l’aumento delle temperature, è sos neve… È tempo di pensare ad un nuovo modello di turismo invernale e a rindirizzare meglio le risorse del PNRR”, afferma Legambiente.

“Una neve sempre più rara – visto che su Alpi e Appennini a causa dell’aumento delle temperature nevica sempre di meno con impatti negativi anche sul turismo invernale e sulla stagione sciistica – e una neve sempre più costosa dato che per compensare la mancanza di quella naturale, l’Italia punta sull’innevamento artificiale, una pratica non sostenibile e alquanto cara sperperando anche soldi pubblici.”

E’ quanto emerge dai dati del nuovo dossier di Legambiente “Nevediversa 2023. Il turismo invernale nell’era della crisi climatica” presentato oggi a Torino, in cui l’associazione ambientalista fa il punto della situazione.

“La neve artificiale che negli anni ottanta era a integrazione di quella naturale, ora costituisce il presupposto indispensabile per una stagione sciistica, a tal punto che i comprensori per sopravvivere richiedono sempre nuove infrastrutture. Non si considera però – spiega Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi di Legambiente – che se le temperature aumenteranno oltre una certa soglia, l’innevamento semplicemente non sarà più praticabile se non in spazi molto ristretti di alta quota, in luoghi dove i costi già elevati della neve e della pratica sportiva subiranno incrementi consistenti, tanto da permettere l’accessibilità dello sci alpino unicamente ad una ridotta élite, così come accadeva nel passato. Lo ripetiamo, le nostre montagne stanno cambiando: pochissima neve, nevica più tardi e la neve è più bagnata e più pesante. È la fine di un’epoca, che però deve essere accompagnata da un nuovo modo ecosostenibile di ripensare il turismo insieme ad un nuovo approccio culturale. Per questo è fondamentale sostenere le buone pratiche che si stanno sviluppando nelle nostre montagne”.

Casi simbolo

Dal report 2023 di Legambiente:

“Sono 249 gli impianti dismessi censiti da Legambiente (15 in più rispetto al 2022). Tra i casi simbolo quello di Gressoney-la Trinité (AO) Loc. Orsia-Bedemie dove l’ex sciovia era utilizzata per lo sci estivo e lo snowboard. Lo skilift è stato dismesso per la fusione del ghiacciaio…”

“Sono 138 gli impianti temporaneamente chiusi (3 in più rispetto al 2022), tra questi quello di Picinisco (FR) dove il comprensorio non riesce a risollevarsi nonostante il rimodernamento da parte dell’Amministrazione. Impennata degli impianti sottoposti a “accanimento terapeutico”, salgono a 181 (33 in più rispetto al 2022). Ad esempio ad Asiago (VI), Comprensorio Kaberlaba, è stato costruito un nuovo bacino di raccolta per sparare neve nonostante la contrarietà delle attività ricettive. Tra i casi simbolo della categoria “impianti un po’ chiusi, un po’ aperti” c’è quello di Subiaco, nel Lazio, a Monte Livata dove l’impianto, composto da una seggiovia e tre skilift, è stato chiuso a dicembre, aperto a gennaio. Un continuo rincorrere la neve…”

Nevediversa 2023: i dati completi