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18 Novembre 2019

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Cultura · Alpi Orientali · Aree Montane · Italia · Veneto

A Nives Meroi, “signora degli Ottomila”, Premio Honoris Causa al Gambrinus

Premio Gambrinus 2019: Nives Meroi. Fonte: Premio Gambrinus

Icona dell’alpinismo femminile internazionale, la scalatrice  ha condiviso la sua lunga carriera con il marito e compagno di ascensioni Romano Benet

Sabato 16 novembre al Parco Gambrinus di San Polo di Piave (TV), durante la cerimonia finale della XXXVII edizione del Premio Gambrinus “Giuseppe Mazzotti”, è stato assegnato il Premio Honoris Causa a Nives Meroi, alpinista bergamasca d’origine ma friulana d’adozione, e “signora degli ottomila” che quest’anno celebra 40 anni di scalate insieme al marito e compagno di cordate Romano Benet, con il quale forma la prima coppia al mondo ad aver scalato  tutti i quattordici Ottomila, senza il supporto di ossigeno supplementare e sherpa.

Il prestigioso concorso letterario “per libri di montagna, alpinismo, esplorazione – viaggi, ecologia e paesaggio, artigianato di tradizione e Finestra sulle Venezie sulla civiltà veneta”, ogni anno identifica, accanto ai tre vincitori, anche un personaggio che con la sua vita e la sua opera abbia saputo portare avanti i valori di Giuseppe Mazzotti, a cui il premio è dedicato. Nives Meroi, si aggiudica l’edizione 2019 per il suo alpinismo genuino e pulito, per il suo concepire il raggiungimento della vetta non come una sfida vinta, ma come un modo per ricongiungersi con la natura più autentica.

Nives Meroi

Nel 2003 è stata la prima donna in assoluto a scalare tre ottomila (Gasherbrum II, Gasherbrum I, Broad Peak), in soli venti giorni (la sua fu la seconda cordata al mondo a realizzare l’impresa). Col tempo il’amore per la montagna di Nives e Romano li ha spinti ad esplorare orizzonti sempre più lontani, dove l’aria è rarefatta e, come dice Nives, dove “Ogni passo diventa uno sforzo di volontà”. Il loro è un alpinismo leggero e pulito, senza l’ausilio di bombole d’ossigeno, sherpa e campi prefissati.  L’11 maggio 2017 raggiungono la cima dell’Annapurna (8.091 metri), completando i quattordici Giganti della Terra.

Meroi e Benet vivono l’alpinismo come stile di vita; i loro valori sono volontà, passione e umiltà. Nives è sempre stata interessata all’esperienza e all’esplorazione di sè stessi. “Il gusto della scoperta – afferma – non è un piacere ormai perduto: basta girare l’angolo per vedere l’altra facia, quella nascosta e dimenticata della montagna”. Non solo, per Nives la cima è donna: “Sono solo un’alpinista, però con l’apostrofo. Quell’apostrofo è la mia bandierina di donna che faccio sventolare lassù.  Lassù (…) sono Madre Natura che visita l’ultimo gradino sotto al cielo. Lassù so che il mondo è di genere femminile. La cima per me è il punto di congiunzione con tutto il femminile della natura”.

All’inizio del 2019 Nives scrive il suo libro Il volo del corvo timido”, in cui racconta l’ascensione dell’Annapurna, una montagna difficile che per lei e per Romano Benet segna la conclusione di una fatica durata vent’anni.