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21 Settembre 2020

Cultura

Premio Mario Rigoni Stern 2020 a Silvia Giorcelli Bersani per “L’impero in quota”

Silvia Giorcelli Bersani-fonte-Premio Mario Rigoni Stern 2020

La storica torinese si aggiudica il premio per la letteratura multilingue delle Alpi 2020. Fra i segnalati, l’antropologo Annibale Salsa, lo scrittore svizzero Arno Camenisch e lo studioso tedesco Werner Bätzing

Va alla storica torinese Silvia Giorcelli Bersani, autrice de “L’impero in quota” (Ed. Einaudi) il decimo Premio Mario Rigoni Stern per la letteratura multilingue delle Alpi, consegnato il 17 settembre nel Centro Congressi di Riva del Garda.
Fra i segnalati l’antropologo Annibale Salsa, fra i più importanti studiosi della montagna italiana, con “I paesaggi delle Alpi” (Ed. Donzelli), lo scrittore svizzero Arno Camenisch, con “Ultima neve” (traduzione di Roberta Gado, Keller editore), e lo studioso tedesco Werner Bätzing con “Die Alpen”, edito da WBG.

“L’impero in quota” ricostruisce con grande ricchezza di fonti – come recita la motivazione della giuria composta da Ilvo Diamanti, Marco Albino Ferrari, Paola Filippi, Mario Isnenghi e Daniele Jalla – il secolare rapporto tra i Romani e le Alpi: militare, sociale e culturale. Il felice piglio narrativo rende l’erudizione un grande e sfaccettato racconto. L’approccio antropologico-culturale si apre in altre dinamiche molto attuali sull’abitare oggi in montagna e sul ruolo delle Alpi in Europa”. La studiosa ha osservato come ai romani le Alpi non piacessero molto, visto il clima e la natura ostili e la loro lontananza da Roma, anche se poi avevano saputo coglierne e valorizzarne – accanto all’importanza geo-strategica – anche la grande ricchezza di materie prime e dunque il loro ruolo di potenziali incubatori di sviluppo economico. Contestualmente avanzava la “romanizzazione” degli abitanti indigeni, in un processo di assimilazione con la dominante – voluto o forzato – che finì per essere fertile di sviluppi per entrambe le parti.

Premio “Guardiano dell’Arca Osvaldo Dongilli” al violoncellista Mario Brunello

Accanto ai riconoscimenti letterari giovedì sera nel centro gardesano è stato assegnato anche il premio Guardiano dell’Arca Osvaldo Dongilli, andato al violoncellista trevigiano Mario Brunello per aver portato, con i suoi concerti sull’Etna, sulle Dolomiti e sul monte Fuji in Giappone, “la musica in montagna e la montagna nella musica, contribuendo ad arricchire entrambe di emozioni e valori inediti, e portando un pubblico eterogeneo ma via via sempre più coinvolto ad apprezzare – insieme – il silenzio dei grandi spazi incontaminati, i suoni del bosco e della natura e i capolavori dei grandi maestri della musica”.