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10 Agosto 2023

Walking · Ambiente e Territorio · Cultura · PREMIO ZAMBERLAN 2023

Pubblicati i nomi dei finalisti in lizza per il Premio Zamberlan 2023

premio zamberlan

Nella fotografia sopra, Giorgio Xoccato, Marco e Maria Zamberlan

Sono 15 gli scritti e i podcast selezionati per la finale del 7 ottobre, a Schio, del Premio Zamberlan il concorso letterario dedicato al mondo dei cammini e all’esperienza dell’andare a piedi. Un gruppo variegato per età e genere provenienti da Veneto, Lombardia, Piemonte, Sicilia, Lazio, Campania, Emilia-Romagna.

Questa prima fase si è chiusa con la designazione dei finalisti selezionati tra i 300 racconti in gara.

La Giuria dei Lettori, coordinata dal presidente Paolo Sbalchiero, ha reso noti i 15 finalisti dopo la prima valutazione degli scritti consegnati in forma anonima ai 120 membri di cui è costituita. Questi i nomi: Mosoni Michela, Di Agnoli Nicola, Falavigna Massimiliano, Zoffoli Pierpaolo, Bortot Laura, Zilio Matteo, Serafin Dorella, Rubini Giuseppe, Sciacca Laura, Mambretti Enrica Maria, Fortunati Orsola (sezione scritti); Locci Franca, Capozzo Matteo, Coppola Luigi, Groza Bogdan (sezione podcast).

«Adesso si entra nel vivo della seconda fase – spiega il coordinatore del Premio letterario Claudio Ruggiero – perché i racconti e i podcast selezionati saranno inviati in seconda lettura e ascolto sia alla Giuria dei lettori sia alla Giuria critica. I tempi sono stati lunghi, ma dalla pubblicazione del bando alla sua chiusura (novembre 2022 – maggio 2023) abbiamo ricevuto una tale quantità di opere che ha costretto l’organizzazione e impegnato la giuria in un impegnativo lavoro di valutazione».

Grazie alla media partnership di MountainBlog, Cammini d’Italia, Trekking&Outdoor e Cammini Veneti sono infatti giunti scritti da ogni regione che per quantità, dopo il Veneto, vede in cima Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Lazio, Toscana, Trentino-Alto Adige e a seguire tutte le altre. Isole comprese.

premio zamberlan 2023

Nella fotografia, Marco e Maria Zamberlan, Daniela Zanettin, Elena Donazzan, Moreno Marsetti e Giorgio Xoccato al taglio del nastro dell’evento collaterale del Premio Zamberlan “K2 1954”

Una graduatoria inaspettata a cui si deve aggiungere il dato dell’età media dei partecipanti (48 anni senza forti distinzioni tra uomini e donne) che è segno di come “l’andare a piedi per motivo di svago, viaggio, esplorazione, salute, meditazione, cura, sport, fede” è pratica diffusa e abituale tra ogni fascia di popolazione.  Secondo recenti stime, sono 18 milioni gli italiani che camminano regolarmente e, di questi, ben 7 milioni quanti lo praticano come stile di vita disponendo per esso un budget spesa per attrezzatura, abbigliamento e spostamenti.

Non deve quindi stupire se tra le centinaia di racconti pervenuti al Premio Zamberlan sono molti quelli di giovani con età tra i 20 e i 25 anni che per la prima volta si sono cimentati con l’arte dello scrivere.

► I nomi dei finalisti e il bando di partecipazione al Premio sono pubblicati su www.premiozamberlan.it, www.concorsiletterari.it (sezione risultati) e su  www.concorsiletterari.net (sezione rassegna-stampa).

I vincitori delle due sezioni riceveranno nel corso della giornata del 7 ottobre (presso il Podere la Torre di Schio – Vicenza) una penna gioiello Montegrappa del valore di 4.000 euro (sezione scritti) e 2.000 euro (sezione podcast).

► Istituito dall’omonimo e antico Calzaturificio ai piedi delle Piccole Dolomiti, il  Premio Zamberlan dà spazio alla creatività narrativa di chi va per sentieri di montagna, di collina e di pianura. Un andare a piedi sempre più esperienza di incontro, di avventura, di meditazione, di salute e di fede che, nel corso dei secoli, ha significato penitenza, esplorazione, conflitti, migrazione, esercizio letterario.

L’iniziativa è patrocinata dai Comuni di Schio, Torrebelvicino, Valli del Pasubio (Vicenza), Vallarsa (Trento) e si avvale della collaborazione e sostegno di Cammini d’Italia, Cammini Veneti e Romea Strata.  

Tra gli obiettivi del Premio ci sono la valorizzazione del camminare (andare a piedi), dell’identità territoriale, del miglior rapporto dell’uomo con l’ambiente e, non ultimo, il sostegno economico (come già lo è per la Romea Strata) a progetti di sentieri e di percorsi che valorizzano il paesaggio e “il lento andare del viandante”.