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22 Febbraio 2021

Quando lo zaino ti guarda

Serata classica… progetto cose per poi realizzarle.
Si ma quando? Domani.

Sono stanco. Ho dormito 12 ore: si, ma in 4 notti e 5 giorni.
Sono stanco e c’è da fare, moltissimo lavoro.

Chissà quale incasso allora? Oh …no.

Si lavora, e si lavora tantissimo, per raccogliere poi, se tutto va bene, se non si inventano ancora qualcosa, se… una marea di se.

Prima per ottenere 10 lavoravi 100. E non era mica detto che arrivassi a ottenere quel 10.
Ora per ottenere (molto molto forse) 10, devi lavorare 1000…
Ma va bene. Ci sta. Va bene… si fa per dire. Operatori del turismo, ristoratori, guide, palestre… e molto altro. Mah…

Ho finito adesso di stoccare il magazzino. La macchina è pronta per domani, lo zaino invece no. C’è talmente tanto di tutto il resto che lo zaino è davvero l’ultima cosa che tocco.

Al ristorante, quando il piatto arriva in tavola il cliente potrebbe essere contento, se tutto va bene: ma il lavoro è iniziato quando l’agricoltore ha deciso quale semenza piantare, non quando il piatto è stato appoggiato sulla tavola. Il paragone regge.

Dietro ogni evento ci sono miliardi di cose. Non centinaia, non milioni…

Il piatto? Presto ci saranno nuove rassegne cinematografiche di avventura, nuove tipologie di viaggi outdoor, nuovi stage di allenamento e addestramento, nuove spedizioni, nuovi corsi, nuove conferenze…
… e dopo, soltanto dopo, continuerò con i miei libri.

Ma intanto il tempo passa, il te si potrebbe raffreddare, e lo zaino è sempre lì che mi guarda.

Sono stanco.

Forza che non si riempie da solo.

Christian Roccati

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