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24 Settembre 2021

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Europa

Salvataggio sull’Elbrus: 14 i sopravvissuti, 5 le vittime per ipotermia

Dramma sull’Elbrus, settembre 2021. Foto © ГУ МЧС

L’operazione di salvataggio ha coinvolto 69 soccorritori e 16 mezzi

Dramma sull’Elbrus dove 19 scalatori a 5.400 metri di altitudine, hanno richiesto l’intervento dei soccorsi a causa del forte peggioramento delle condizioni meteorologiche. Cinque di loro sono morti per ipotermia, 14 sono stati salvati.

Il capo del Dipartimento russo per le Emegenze, Mikhail Nadezhkin, ha riferito che i sopravvissuti hanno riportato gravi congelamenti e alcuni anche delle fratture. Il capo di KBR, Rustam Kalibatov, ha affermato che otto sono in condizioni critiche.

Secondo quanto reso noto da Nadeuzdin, 11 alpinisti sono stati portati in un ospedale della città di Nalchik. Tre  hanno rifiutato il ricovero.

L’Elbrus è la vetta più alta del Caucaso e della Russia. Ha due vette quasi uguali per altezza: la cima orientale (5.621 m) e quella occidentale (la più elevata) 5.642 m s.l.m. E’ considerato una delle Sette meraviglie di Russia e rientra tra le Seven Summits del Pianeta, essendo con i suoi 5600 metri, la montagna più alta d’Europa.

Uno dei sopravvissuti, uno scalatore di nome Dmitry, ha raccontato i dettagli dell’incidente in cui hanno perso la vita i cinque scalatori, a Ria Novosti” rel=”noopener” target=”_blank”>RIA Novosti.

“Ci siamo persi. Siamo caduti per un centinaio di metri sul ghiaccio, senza riuscire a bloccare la caduta in alcun modo con la piccozza. Un ragazzo si è rotto una gamba”, ha riferito lo scalatore.

Dmitry ha aggiunto che i membri del gruppo hanno lanciato subito l’allarme. Tuttavia, a causa delle avverse condizioni meteorologiche e della loro posizione, i soccorritori hanno potuto raggiungerli solo quando hanno iniziato a scendere da soli dalla montagna.

Un’altra testimonianza è stata rilasciata dalla guida senior del gruppo, Denis Alimov, al canale Telegram Shot:

“Il gruppo è salito sull’altopiano sommitale verso le 10:00. Uno dei partecipanti si è ammalato, così hanno deciso di farlo scendere sulla Sella. Il gruppo è andato più in alto, Igor Dankov ha iniziato a far scendere l’alpinista in difficoltà. Dopo 10-15 minuti, la pressione è diminuita bruscamente, il vento ha iniziato a soffiare ed è scoppiata una bufera senza precedenti, la visibilità a causa della fitta neve non superava il mezzo metro. Un’ora dopo la discesa [sulla Sella], l’alpinista è morto tra le braccia di Igor”, ha detto Alimov.

Dankov ha atteso il gruppo fino alle 15:00 e ha cercato di contattare il Ministero delle Emergenze. Poi ha deciso di scendere da solo. È stato il primo ad avvisare della tragedia.Igor è stato il primo ad informare la coordinatrice   della tragedia. Dopo aver ricevuto il messaggio, la coordinatrice Elena Alimova ha immediatamente chiamato l’ufficiale in servizio e il ministero per le Emergenze ha lanciato l’operazione di salvataggio.

“Durante la discesa, le restanti tre guide hanno diviso il gruppo in “veloci” e “lenti” per evitare un congelamento di massa, e hanno iniziato la discesa. Durante la discesa dall’altopiano alla Sella, uno dei partecipanti si è rotto una gamba. La discesa è rallentata ancora di più. Altri due partecipanti sono morti per ipotermia sulla via”,
ha continuato Alimov, aggiungendo che durante la discesa, due partecipanti hanno perso conoscenza e sono stati trasportati [al campo di] Garabashi a 3900 metri, dove sono morti senza riprendere conoscenza.

Elbrus, settembre 2021, sopravvissuti. Fonte: Фото телеграм-канал Mash

L’operazione di salvataggio ha coinvolto 69 soccorritori e 16 mezzi. La visibilità  non superava il metro, e sulla montagna vi erano forti raffiche di vento, forti piogge e la temperatura era di circa 20 gradi sotto lo zero.

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