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5 Ottobre 2017

Ambiente e Territorio · Cultura · Alpi Orientali · Aree Montane · Italia · Trentino Alto Adige

SAT: “Basta alle pubblicità delle nostre vette con modelle fra ostriche e champagne”

Scatto pubblicitario sulla Marmolada, 2016. Fonte: Trentino Corriere delle Alpi

La Società Alpinisti Tridentini (SAT) di Trento, contesta gli spot. “Messaggio sbagliato, bisogna far conoscere la montagna per quello che è veramente: bellezza e fatica, natura da rispettare”

“Spot, pubblicità anche istituzionali a base di modelle e champagne rovinano la montagna. Danno un’immagine non vera delle nostre vette, attirano turisti che non sanno come muoversi in alta quota, e poi finiscono nei guai e hanno bisogno di soccorsi. Cercano hotel a cinque stelle dove ci sono rifugi, buttano rifiuti come se fossero discariche” ad affermarlo Claudio Bassetti presidente della SAT, società alpinistica tridentina che gestisce più di 30 rifugi e con i volontari tiene puliti chilometri di sentieri.

“Ormai si arriva in alto senza il filtro della fatica. Funivie, auto, moto portano in quota velocemente anche gente non preparata alla montagna –  continua Bassetti – Per questo dico basta alle pubblicità delle nostre vette con modelle fra ostriche e champagne, non parlo solo di quella istituzionale, ma anche di spot con le montagne usate come sfondo per splendide donne in bikini, che si calano dagli elicotteri. Si manda il messaggio sbagliato, bisogna far conoscere la montagna per quello che è veramente: bellezza e fatica, natura da rispettare” continua Bassetti. Parla di conoscenza, informazione della montagna, per evitare il ripetersi di incidenti, come accade tutto l’anno, da parte spesso di sprovveduti che non ne conoscono i pericoli. Parla di rispetto dei luoghi che pagano il conto del cambio climatico.

Una modella posa sulla Marmolada in occasione di “Settimana Vip”, organizzata in collaborazione con Apt Valle di Fassa. Fonte: Trentino Corriere delle Alpi

“Dobbiamo agire tutti in modo da preservare un bene comune, ormai manca l’acqua anche in vetta, si restringono i ghiacciai, bisogna imparare quindi ad usarne tutti meno se si vuole che i rifugi restino aperti dopo la nostra partenza”.

La montagna è tornata di moda d’estate. “Si, ed è una fortuna, ma il turismo di massa porta a volte, come è accaduto questa estate in Trentino, a villeggianti per caso montanari improvvisati, che non guardano neppure le previsioni meteo finendo nei guai. E poi turisti insoddisfatti perché si aspettavano menu da mastecherf e servizi da cinque stelle in un rifugio che è cosa ben diversa, per appassionati”.

Il presidente racconta di montagne prese d’assalto da chi non le conosce e forse per questo non le rispetta. “Il problema è che se uno ha senso civico lo ha in città e anche in montagna.Solo che qui, luoghi una volta incontaminati, tutto il brutto, lo sfregio, si vede di più”. (Fonte: repubblica.it)

La Società degli Alpinisti Tridentini (SAT)

Venne fondata a Madonna di Campiglio nel 1872 con il nome di Società Alpina del Trentino, con l’intento di promuovere la conoscenza delle montagne trentine, lo sviluppo turistico delle vallate e “l’italianità'” del Trentino. I mezzi per perseguire tali scopi erano: la costruzione di rifugi, la realizzazione di sentieri, finanziamenti agli albergatori, organizzazione delle guide alpine, ascensione di cime e pubblicazione di scritti geografici e alpinistici.
Attualmente la SAT annovera quasi 27.000 soci, suddivisi in 83 Sezioni e 6 Gruppi; possiede 34 rifugi, 5 capanne sociali, 12 bivacchi e vari punti d’appoggio; cura la segnaletica e la manutenzione di 791 sentieri (4.133 km), 120 sentieri attrezzati (843 km) e 73 vie ferrate (300 km) per un totale di 5.276 km.