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20 Settembre 2022

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Spedizione polacca verso Talay Sagar (6904 m), Bhagirathi II (6512 m) e Swachhand (6721 m)

Thalay Sagar. Foto Zbigniew Skierski. Fonte PH

Nel team, Wadim Jabłoński, Jakub Radziejowski,  Adam Bielecki, Damian Granowski, Kacper Kłoda, Mateusz Grobel, Mateusz Więckowski e lo slovacco Ondrej Húserka

A fine settembre prende il via la spedizione in India organizzata da Polski Himalaizm Sportowy.

La squadra è composta dai polacchi Wadim Jabłoński, Jakub Radziejowski,  Adam Bielecki, Damian Granowski, Kacper Kłoda, Mateusz Grobel, Mateusz Więckowski e dallo slovacco Ondrej Húserka.
Wadim Jabłoński, Jakub Radziejowski e Ondrej Húserka tenteranno di aprire una nuova via sulla parete Est del Talay Sagar (6904 m), Mateusz Grobel e  Mateusz Więckowski cercheranno di salire il Bhagirathi II (6512 m), possibilmente attraverso una nuova via, mentre gli altri tre puntano ad una nuova via sul Swachhand (6721 m).
La catena montuosa del Garhwal Himalaya è  situata nello stato di Uttarakhand, in India, a nord-est di Delhi.  La vetta più alta è il Nanda Devi (7.816 m), adiacente a bellissime cime, per lo più inviolate. Le pareti in questa parte dell’Himalaya raggiungono quasi i duemila metri. I colossi di 6000 e 7000 metri richiedono una scalata mista impegnativa e tecnica.
La spedizione partirà dal villaggio di Gangotri. Le squadre opereranno nelle valli circostanti di Kedar e Gangotri.
Jabłoński, Radziejowski e lo slovacco Húserka hanno allestito un campo base sopra il pittoresco lago Kedar Tal, su un ghiacciaio omonimo a circa 4700 m. Il secondo team (Adam Bielecki, Damian Granowski, Kacper Kłoda) e il terzo (Mateusz Grobel e Mateusz Więckowski), condivideranno il campo base sul ghiacciaio Gangotri a 4500 metri.

Massiccio del Bhagirathi. Foto: Andrzej Życzkowski. Fonte PHS

Finora, solo due spedizioni polacche hanno operato nel massiccio del Bhagirati II – il Gliwicki High Mountain Club nel 1985 e una spedizione internazionale guidata da Krzysztof Wielicki nel 1988. Entrambe sono fallite. La prima a causa di condizioni meteo sfavorevoli, la seconda per  un tragico incidente in cui perse la vita Jan Nowak e in cui Christopher Wielicki riportò fratture alla spalla.
La spedizione si concluderà a fine ottobre. La stagione in questa parte dell’Himalaya dura da maggio a giugno e da settembre a fine ottobre. Indipendentemente dalla stagione, qui il tempo è instabile e spesso piovoso.