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19 Maggio 2016

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Alpi Occidentali · Aree Montane

SUL MASSICCIO DEL MONTE BIANCO CON PATAGONIA: diario di un product test ad alta quota (prima parte)

Il nostro Francesco Russo ha partecipato ad un product test di Patagonia sul massiccio del Monte Bianco in una tre giorni di attività ad alta quota. Ecco il diario della sua esperienza che pubblicheremo in tre puntate: iniziamo con il primo giorno.

Il "nostro" Francesco Russo

Il “nostro” Francesco Russo

Un gruppo di amici che si ritrova dopo tanto tempo e si racconta ogni tipo di avventura ed esperienza vissuta lontano dagli altri: ecco cosa ho provato dopo qualche ora qui a Le Refuge La Boerne in Argentière ( Chamonix ) presso il viaggio stampa di Patagonia con la differenza che come amici siamo appena conosciuti.

Mi ritrovo a svolgere il ruolo di giornalista in un viaggio test product per Patagonia. Sono il primo tra Media, Patagonia Staff e Ambassadors ( Alpinisti ) ad arrivare al nostro alloggio e vengo subito accolto con modi gentili dal proprietario dell’Albergo. Il tempo non è dei migliori e le montagne si nascondono dietro a nuvoloni grigi che minacciano pioggia e neve ad alta quota. Mi guardo attorno e noto come la primavera inizia a prendere il sopravvento: qui ai piedi del Monte Bianco la natura sembra piano piano svegliarsi dal letargo invernale.

Scarico le mie valigie in camera e scendo nel salone aspettando gli altri componenti del gruppo. Mr Kenichi Moriyama e Mr Fumiyoshi Sagawa ( freelance Rock and Snow – Japan ) sono i primi ad arrivare e dopo poco tempo arrivano tutti gli altri: Julie Ellison ( Climbing Magazine – Usa ), Brandon Pullan ( Gripped – Canada ), Jeff Jackson ( Rock and Ice – Usa ), Chris VanLeuven (Alpinist – Usa ), Ulysse Cruet ( Montagnes Magazine – France ), Robert Greenwood ( UkClimbing – UK ). Siamo un gruppo di 9 giornalisti da tutto il mondo che verrà accompagnato sul Monte Bianco da Alpinisti sponsorizzati Patagonia per testare nuovi materiali per l’alta quota. Mi sembra di essere finito in un sogno e guardo arrivare uno ad uno gli Alpinisti che ci accompagneranno in questi giorni con il sorriso nel cuore.

Noto subito con piacere che non c’è timidezza o riservatezza e chiacchieriamo uno con l’altro come se ci conoscessimo da una vita. Florence Lesouef, PR Manager Europe per Patagonia, ci consegna il kit di materiale che dovremmo testare in questi giorni di alpinismo. Patagonia è un azienda favolosa: difficile oggi giorno non conoscerla se si frequenta l’ambiente dell’outdoor ma invito i lettori a prendersi 5 minuti del proprio tempo e andare oltre ai soli prodotti e a leggere la storia di tale azienda. Credo sia importante far conoscere come questa realtà per l’outdoor si impegni anche per la salvaguardia della salute del nostro pianeta. Vi riporto una frase che ritengo degna di nota del proprietario fondatore Yvon Chouinard per invogliarvi a curiosare e che fa riflettere: “Il motivo per cui non affrontiamo i nostri problemi ambientali è che siamo noi il problema. Noi siamo quelli che chiedono alle aziende di produrre sempre più cose, al minor costo possibile, meglio ancora se usa e getta. Non siamo più cittadini: siamo consumatori.

Foto 1 Patagonia

Terminata la consegna dei materiali ci presentiamo come fosse il primo giorno di scuola: nome, cognome e perché siamo qui. Colin Haley, Dylan Johnson, Maxime Turgeon, Matt Helliker, Zoe Hart, Marko Prezelj, Peter Alpert, Quentin Lombard e Mr Naoyuki Kato sono gli alpinisti che ci accompagneranno in questi giorni di montagna. Incredibile. Sono qui tra loro. A cena ascolto storie di alpinismo che questi uomini e donne di montagna raccontano. Come quando leggo un libro dove la mia mente viene trasportata in quel preciso luogo raccontato e il mio corpo sembra vivere direttamente quell’avventura, mi accorgo che anche qui incomincio a sognare. Vedere la passione e l’energia che viene trasmessa da chi ha vissuto direttamente sulla propria pelle l’avventura è stupendo. Poco dopo cena concludiamo la serata brevemente in quanto siamo tutti stanchi dal viaggio ( c’è chi è arrivato direttamente dal Giappone dopo 24h di volo ) aspettando la sveglia delle 6 e l’arrampicata che ci attenderà. Le guide non ci hanno ancora detto cosa andremo a fare esattamente in quanto hanno deciso di aspettare sino all’ultimo di vedere le condizioni metereologiche. Nonostante ciò l’adrenalina è alta e non vedo l’ora che sia domani: scalerò con Matt Helliker e Zoe Hart. (continua…)