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28 Marzo 2024

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Cultura · Resto del Mondo · Rizzoli · Narrativa

Matteo Della Bordella

La vetta della vita

Una nuova via sul Cerro Torre: il mio sogno sospeso tra roccia e cielo

Esce il nuovo libro di Matteo Della Bordella. Un volume ricco di fotografie, per trasportare il lettore sulle difficoltà più impegnative del Cerro Torre

L’alpinista, Ragno di Lecco, Matteo Della Bordella torna in libreria con “La vetta della vita” (Rizzoli, 2024), un libro intimo, che nasce da una delle sue più grandi imprese: l’apertura di una nuova via sul Cerro Torre. Una montagna per lui perfetta, dove sogno e destino si incrociano nel divenire delle pagine.

Un volume delicato che tocca le corde più intime del protagonista nella sua storia fatta di pareti difficili e montagne inviolate, ma anche di amici andati avanti prima del tempo. Quelli con cui ha immaginato e sognato “Brothers in Arms”, la linea che oggi corre sulle pareti est e nord del Torre. Sono Matteo Pasquetto e Matteo Bernasconi con cui Della Bordella formava la cordata dei “tre Matteo”. Se ne sono andati in un soffio, ma il sogno è rimasto, quello poi portato a termine con i Ragni David Bacci e Matteo De Zaiacomo, quello che ha lasciato Della Bordella in ginocchio sulla montagna più bella al mondo, sospeso tra roccia e cielo.

“La vetta della vita” ripercorre gli ultimi anni di Matteo Della Bordella, non solo attraverso la sua storia alpinistica, ma con uno sguardo più ampio che vede comparire nel racconto la sua famiglia, suo figlio Lio che gli ha sconvolto la vita, e Ida, la secondo genita nata sul finire del 2023, a cui dedica le ultime pagine del libro.

Grazie agli inserti fotografici sarà facile lasciarsi trasportare fin sulle difficoltà più impegnative del Cerro Torre.

Per Matteo Della Bordella si tratta della seconda opera editoriale, dopo “La via meno battuta” (Rizzoli, 2019).

Patagonia, Cerro Torre, ©Matteo Della Bordella

Tratto dal libro:

“Il Cerro Torre è un fulmine al contrario, un lampo scagliato dalla terra in direzione delle stelle”. Quando la montagna è la tua vita, quando mettere le mani sulla roccia è il primo pensiero che ti afferra al risveglio, è impossibile resistere al fascino di certe vette. Perché le montagne non sono tutte uguali. Ci sono quelle che ti fanno sentire a casa, a cui si legano ricordi ed esperienze indimenticabili, e quelle che ti sfidano con la loro inarrivabile bellezza. Per Matteo Della Bordella il Cerro Torre è una di queste. Un polo magnetico intorno a cui ha gravitato a lungo, attratto e respinto al tempo stesso, un baluardo inespugnabile, separato dalla civiltà da un mare di neve e ghiaccio. Un sogno, ma non solitario, perché con Berna e Pasqui, i suoi sodali in quella terra ai confini del mondo che è la Patagonia, ha condiviso la fascinazione per quella cima, la progettazione, l’idea di aprire una via che nessuno aveva mai percorso. Ma la montagna non fa programmi e non rispetta quelli degli alpinisti, perché è lei che decide quando è ora di lasciarti salire. E, talvolta, è anche peggio di così. Matteo quel sogno lo ha dovuto riformulare nel momento in cui la vita gli ha tolto tanto e gli ha regalato moltissimo: due amici persi nel giro di pochi mesi e un figlio che è arrivato a sconvolgergli meravigliosamente l’esistenza, costringendolo a rivedere le priorità. Ma se per il suo, di padre, la nascita di un bambino aveva dato spazio alla prudenza, portandolo a smettere di scalare, per lui è l’occasione di riflettere sul tipo di genitore che vuole essere. La risposta se l’è data il giorno di gennaio in cui ha gridato “cumbre!” sulla neve accecante in cima al Cerro Torre. Perché quel giorno erano tutti lì con lui: quelli che lo attendevano a casa e quelli che si portava nel cuore. “Tutto per una montagna. Si può spendere così tanto per qualcosa di così futile?” Che domanda…

L’Autore

Matteo Della Bordella, Patagonia. ©M. Della Bordella

Nato e cresciuto a Varese, i primi passi in verticale li muove insieme al padre, all’età di circa 12 anni, sulle pareti di casa. All’inizio l’arrampicata non lo entusiasma particolarmente , solo col tempo e dopo tante salite in montagna, sempre in cordata con il padre Fabio, la sua passione verso questa disciplina esplode. Nel 2006 entra nel gruppo dei Ragni di Lecco e grazie a questo ha la possibilità di crescere sia come alpinista che come persona. Nel 2008 mi laurea in Ingegneria Gestionale e  prosegue gli studi con un dottorato di ricerca fino al 2012, ma senza mai allontanarsi dalla sua vera passione: l’alpinismo.

“I miei terreni preferiti sono montagne e pareti verticali di roccia più sperdute al mondo, su difficoltà elevate, dove la sfida sta sia nel raggiungerle che nel riuscire a salirle, possibilmente in arrampicata libera e con il materiale minimo – scrive di sé Matteo –  Tra i luoghi che preferisco, la Patagonia, a cui sono particolarmente legato, ma anche la Groenlandia, il Pakistan, l’India e l’Isola di Baffin. L’alpinismo che mi piace è quello essenziale, concreto, leggero, che mette l’alpinista in un confronto ad armi pari con la montagna.


La vetta della vita

Autore: Matteo Della Bordella

Editore: Rizzoli - Segrate (MI) - 2024

Pagine: 250

Prezzo di copertina: € 18


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