MENU

27 Gennaio 2023

Ambiente e Territorio · Abruzzo · Appennini · Aree Montane · Italia · Parchi Nazionali

Una fiaccolata per l’orso Juan Carrito in Valle del Giovenco

L’opera di Milo Manara dedicata a Juan Carrito. Fonte Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise

Organizzata per domenica 29 gennaio a Bisegna nella Valle del Giovenco. Al termine, un incontro sulla sua storia

Una fiaccolata in ricordo di Juan Carrito (o M20), l’orso investito il 23 gennaio scorso lungo la strada nei pressi del cimitero di Castel di Sangro (L’Aquila), è stata organizzata per domenica prossima 29 gennaio a Bisegna (L’Aquila) nella Valle del Giovenco.

L’iniziativa è stata ideata dalle organizzazioni di volontariato che operano nella zona e dal comune di Bisegna, che da tempo ha nei cartelli stradali di ingresso la scritta ‘Paese dell’Orso’.

La fiaccolata in ricordo di Juan Carrito si svolgerà lungo un percorso “sulle tracce del figlio di Amarena”, partendo dai giardinetti di Bisegna (raduno previsto per le 14.30 e partenza alle 15) per raggiungere San Sebastiano dei Marsi con un percorso di circa due chilometri.
Nel Centro Polivalente di quest’ultimo paese ci sarà un breve incontro dove si parlerà della storia di Juan Carrito, ormai diventato un vero e proprio ‘personaggio’, la cui morte ha gettato nello sconforto non solo chi ha avuto modo di vederlo nelle sue scorribande, ma anche quelli che ne hanno sentito parlare.
La storia di Juan Carrito in un podcast

L’orso M20 o Juan Carrito (Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise). Fonte WWF facebook

WWF:  “la morte dell’orso, una tragedia annunciata”

Il WWF ha ricordato che su quella stessa strada nel 2019 un’altra orsa di questa specie protetta e di cui si contano una cinquantina di esemplari, è morta esattamente nello stesso modo. “Una tragedia annunciata” per l’associazione che ricorda come proprio sulla statale 17 grazie ad un investimento fatto dal Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, il Wwf Italia e Salviamo l’orso, sia stata costruita una recinzione metallica lunga 600 metri con lo scopo di “indirizzare” gli animali verso un sottopasso adiacente, mitigando in questo modo il rischio di incidenti e aumentando la sicurezza di orsi e automobilisti. “Evidentemente questo non è stato sufficiente”, aggiunge, sottolineando quali sono le cose che dalla storia di Juan Carrito dovremmo imparare.

“In buona parte del nostro Appennino, le strade attraversano aree naturali ricche di biodiversità – scrive il WWF –  Vivere in un territorio dove la Natura è predominante, considerato che quella stessa ricchezza è utilizzata in slogan per attirare flussi turistici, dovrebbe obbligarci a investire nella sua salvaguardia. Troppo spesso invece mancano politiche (locali, regionali e nazionali) che prevedano azioni concrete per mitigare il nostro impatto sulla preziosa e unica biodiversità che ci circonda.” Approfondimento

Sostieni i progetti a tutela dell’orso bruno marsicano. Vai su https://bit.ly/3HrBbc8