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8 Luglio 2020

Ambiente e Territorio · Alpi Centrali · Alpi Occidentali · Alpi Orientali · Aree Montane

Un’alga tinge di rosa i ghiacciai delle Alpi: può accelerare il loro scioglimento

Neve rosa sulle Alpi, a Passo Gavia. Fonte: youtube.com

Il fenomeno è causato da alghe unicellulari. La loro presenza rischia di accelerare lo scioglimento dei ghiacci

Diversi ghiacciai delle Alpi, come il Presena, a pochi chilometri dal “passo del Tonale”, si stanno incredibilmente tingendo di rosa a causa della diffusione di un’alga, mai documentata prima su queste vette.

Secondo gli scienziati che stanno studiando il fenomeno, l’emersione e la proliferazione dell’alga sono connessi ai cambiamenti climatici, e la sua presenza rischia di accelerare in modo significativo il processo di scioglimento del ghiaccio.

L’alga non era mai stata osservata sulle Alpi

Alghe rosse sul ghiacciaio del Presena. Fonte: isp.cnr.it. Foto: ©FrancescaFerrari

L’alga unicellulare che gli esperti stanno studiando,  fino a pochi mesi fa non era mai stata osservata sulle Alpi. Si tratta di una specie che domina le fioriture algali sulla calotta glaciale della Groenlandia, come sottolineato nell’articolo “Glacier algae foster ice-albedo feedback in the European Alps” pubblicato su Scientific Reports dagli scienziati del Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca.

Gli scienziati l’hanno identificata grazie a varie tecnologie, tra cui il sequenziamento del DNA. È stato osservato che nel ghiacciaio del Morteratsch (Alpi Svizzere) le sue concentrazioni al termine della stagione dello scioglimento risultano superiori a quelle di altre specie.

“L’alga non è pericolosa, è un fenomeno naturale che si verifica durante i periodi primaverili ed estivi alle medie latitudini ma anche ai poli”, ha dichiarato al Guardian il dottor Biagio Di Mauro del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e dell’ateneo lombardo, che ha identificato queste alghe sul Morteratsch e sul Presena e che ha osservato il processo anche sul Passo Gavia,  valico alpino sulle Alpi Retiche meridionali (tra Brescia e Sondrio), a circa 2.600 metri sul livello del mare.

Come l’alga favorisce lo scioglimento del ghiaccio?

Alghe rosse sul ghiacciaio del Presena. Fonte: isp.cnr.it. Foto: ©FrancescaFerrari

“La presenza di queste alghe sulla neve provoca una diminuzione di albedo (o riflettività) della neve stessa, e induce un maggiore assorbimento di radiazione ed una fusione accelerata. Il fenomeno è stato di recente studiato sia in Artico che in Antartide. In futuro, questo fenomeno potrebbe rivelarsi più intenso a causa dei cambiamenti climatici. Infatti, scarse precipitazioni nevose durante l’inverno e alte temperature priverili/estive creano il perfetto ambiente per il loro sviluppo – spiega il dottor Di Mauro sul sito dell’Istituto di Scienze Polari (CNR-ISP) – Oltre alle alghe nivali, possono svilupparsi sul ghiaccio anche alghe di tipo glaciale. Queste alghe sono infatti capaci di vivere direttamente sulla superficie del ghiaccio durante i mesi di fusione estiva. Tali algh,  accelerano la fusione del ghiaccio nella zona sud occidentale della Groeanlandia e modificano le proprietà ottiche del ghiaccio nelle Alpi Svizzere.”

“In futuro, si cercherà di studiare la distribuzione spaziale e temporale di queste alghe utilizzando satelliti per l’osservazione della Terra. In particolare, grazie alle immagini iperspettrali raccolte dalla missione satellitare PRISMA (lanciata nel 2019 dall’Agenzia Spaziale Italiana) sarà possibile fare stime più accurate riguardo l’impatto di queste alghe sulla criosfera sia Alpina che Polare”, conclude Di Mauro.