La storia di un gigante della Grigna, il più grande alpinista meratese di sempre, ma anche uno dei più forti e completi uomini delle pareti in attività in Italia a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento

Membro dei Ragni di Lecco dal 1960, Romano Perego, classe 1934, ha legato il suo nome alla celebre salita dei “maglioni rossi” della Grignetta sulla Sud del McKinley, nel ’61 in Alaska, e nel ’62 è stato nella cordata che ha infranto il tabù nazionale della Nord dell’Eiger.

Scalando il Cervino e le Grandes Jorasses è poi diventato il primo italiano e il terzo europeo a completare la trilogia delle maggiori grandi pareti settentrionali delle Alpi. Oltre che membro dei Ragni di Lecco, Perego fu Accademico del Club alpino italiano e socio del Groupe de Haute Montagne che in Francia raccoglie l’eccellenza dell’alpinismo mondiale.

Tuttavia, poco o nulla si è saputo di tante  sue grandi realizzazioni (vie nuove e invernali con amici di Torino e Genova al Monte Bianco, nei massicci del Rosa e del Gran Paradiso, oltre che sui colossi asiatici dell’Hindu Kush) così come dell’impressionante quantità di “classiche” con le quali si è confrontato; nulla del concatenarsi di situazioni che l’ha portato là dove è arrivato; nulla della sua vita lontano dalle pareti, né dei sogni che ha cullato, delle emozioni di cui si è nutrito e dei drammi che ha vissuto in montagna. Lui, del resto, non parlava mai di sé.

A quattro anni dalla sua scomparsa, la grande storia di  Perego rivive nel libro di Giorgio Spreafico “Il Ragno silenzioso” , pubblicato da Teka Edizioni, che ha l’ambizione di colmare questi vuoti attraverso i diari inediti di Romano, le testimonianze dei compagni, una rigorosa documentazione frutto di lunghe e appassionate ricerche, una narrazione che cerca di non perdere mai di vista la componente umana della meravigliosa avventura chiamata alpinismo.

Un viaggio pieno di sorprese e scoperte sulle orme di un protagonista finalmente messo al centro della scena e restituito ora alla memoria collettiva. Un volume che riporta anche nel cuore di una straordinaria e irripetibile stagione dell’alpinismo lecchese e italiano.

L’Autore

Giorgio Spreafico vive a Lecco, la città dove è nato. Più volte premiato per la sua attività di giornalista e scrittore, è autore anche di Orme su vette lontane (2002), Enigma Cerro Torre (2006), Il prigioniero dell’Eiger (2008), Torre Egger solo andata (2010), Cerro Torre – La sfida (2013), La bici di Coppi e la sfida del Ghisallo (2014), La scala dei sogni (2015), L’uomo delle Parole Incrociate(2018) e Il richiamo della Grigna (2020). Insieme al fratello Antonio ha pubblicato Luce (2013) e L’ultima bolla (2014).