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25 Aprile 2015

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TERREMOTO IN NEPAL! Valanghe sull'Everest. Aggiornamenti

Terremoto in Nepal 2015. Fonte: www.ansa.it.

Terremoto in Nepal 2015. Fonte: www.ansa.it.

AGGIORNAMENTI DEL 27 APRILE: (Fonte ANSA)
DISPERSI 4 SPELEOLOGI ITALIANI DEL SOCCORSO ALPINO
ALMENO 200 ALPINISTI BLOCCATI SULL’EVEREST.
3218 LE VITTIME FINORA ACCERTATE E OLTRE 5638 I FERITI

Ansia per quattro speleologi italiani del Soccorso alpino che si trovavano in Nepal nel villaggio di Langtang, travolto da terra e detriti a causa della raffica di scosse sismiche che hanno devastato la regione centro-occidentale nepalese, e che da sabato non danno più notizie di sé. Sono Giuseppe ‘Pino’ Antonini, 53 anni, di Ancona, Gigliola Mancinelli, anche lei di Ancona, medico anestesista, Oskar Piazza, del Soccorso alpino del Trentino Alto Adige, e Giovanni ‘Nanni’ Pizzorni, 52 anni, genovese, esperto torrentista.

A lanciare oggi l’allarme parlando con l’ANSA è stato il fratello di Antonini, Roberto, che aveva sentito lo speleologo dopo la scossa di terremoto. Pino, che ha un telefono satellitare, era riuscito a mettersi in contatto anche con la compagna, poi più nulla. Antonini è specializzato in operazioni di grotta e forra. E’ direttore della Scuola forre del Soccorso alpino e tecnico di elisoccorso; la Mancinelli è anestesista rianimatrice al cardiologico ‘Lancisi’ ma anche tecnico speleologo; Piazza, della Scuola nazionale tecnici, è anche vice direttore della Scuola nazionale forre mentre Pizzorni è uno dei torrentisti più noti a livello nazionale. E’ anche formatore della scuola specializzata per questa pratica e vicedirettore della Aic Canyoing del Cai di Genova. Il gruppo si trovava nel villaggio maledetto per esplorare delle forre, ma avevano rinviato l’escursione a causa del maltempo. “Mio fratello – racconta Roberto Antonini – era lì perché dovevano esplorare due canyon, ma so che erano rimasti nel villaggio”.

Piazza aveva comunicato con i colleghi trentini tre giorni fa. “Sono convinto che siano in difficoltà con le comunicazioni. Saranno lì a dare una mano, visto ciò che è accaduto”, dice Adriano Alimonta, presidente del Soccorso alpino del Trentino. “Non voglio minimizzare – aggiunge Alimonta – ma per ora lo spirito con cui viviamo la vicenda è questo. E’ troppo presto per dire che sono dispersi. Per ora possiamo solo dire che sono fuori dalla portata delle comunicazioni. Certamente chi è a casa si preoccupa sempre, ma sappiamo che può succedere. Teniamo conto che potrebbero avere anche difficoltà a ricaricare i telefoni, pure avendo un pannello solare, se il tempo non fosse bello”. “Ciò che sappiamo – dice ancora – è che erano nella zona di Langtang, che si trova più o meno a otto ore di automobile da Kathmandu più circa tre ore di trekking. Ma non so molto altro, perché li avevamo sentiti nei giorni passati e non avevamo certo parlato a lungo, come sempre in questi casi. So solo che avevano comunicato prima del primo terremoto, dicendo che il tempo era brutto e che quindi avrebbero probabilmente rinviato le discese nelle forre che avevano in programma”. Invita a non parlare ancora di ‘dispersi’ anche la presidente del Soccorso alpino delle Marche, Paola Riccio, che è in contatto con alcuni familiari dei quattro tecnici, mentre Danilo Repetto, vice delegato del soccorso alpino e amico di Pizzorni, assicura: “Cercheremo di metterci in contatto con alcune guide nepalesi. Abbiamo alcuni telefoni satellitari e proveremo ad avere notizie tramite questo contatto. Sono tornato da quella zona nei mesi scorsi e ho conservato alcuni numeri di guide che potrebbero essere utili. Nelle prossime ore proverò a chiamarli per sapere se sanno qualcosa”.

BLOCCATI 200 ALPINISTI SULL’EVEREST

Almeno 200 alpinisti e guide nepalesi sono bloccati sul monte Everest per le valanghe causate dal terremoto. E’ la stima del direttore dell’associazione Himalayan Guides Treks, Iswari Poudel, riportata dal quotidiano The Himalayan Times. “Piu’ di 120 sono intrappolati al campo base due – ha precisato – mentre un’ ottantina di scalatori specializzati nelle ricerche in alta quota sono impegnati nei soccorsi”. Ieri circa 70 feriti sono stati trasportati a valle e trasferiti con gli elicotteri in diversi ospedali a Kathmandu.

 

Nepal, terremoto nella capiale - 25 aprile 2015. Fonte: www.ansa.it

Nepal, terremoto nella capiale – 25 aprile 2015. Fonte: www.ansa.it

25 APRILE 2015: TERREMOTO IN NEPAL: OLTRE 150 MORTI SOLO A KATHMANDU. VALANGA SULL’EVEREST

Una forte scossa di terremoto di magnitudo 7.9 ha colpito il Nepal. La notizia, battuta dall’ANSA poche ore fa precisa: “Il terremoto, con epicentro a metà strada tra Kathmandu e la città di Pokhara, ha causato – riportano i media internazionali – danni ad edifici nella capitale, dove sono crollati alcuni palazzi, ed e’ stata avvertita fino a New Delhi in India. Il forte sisma è stata registrato poco prima di mezzogiorno locale.

Crollata la torre Dharahara, uno dei monumenti più importanti di Kathmandu, patrimonio Unesco. La torre, conosciuta anche come Bhimsen Tower, era di nove piani ed era alta quasi 62 metri.

Oltre 150 morti, solo a Kathmandu.

La valle di Kathmandu è densamente popolata con quasi 2,5 milioni di abitanti ed una condizione degli edifici spesso precaria. La scossa – secondo Usgs – ha colpito alle 11.56 locali (erano circa le 8.15 in Italia) ad una profondità di 11 chilometri. Il terremoto è stato avvertito fino a Delhi, ma anche in Pakistan dove un testimone, residente a Lahore, ha raccontato che era in ufficio quando il terremoto ha scosso la città con scosse che sono proseguite per diversi secondi”

600px-nepal-fonte-youreporterALPINISTI ITALIANI IN NEPAL

Il sisma avrebbe provocato anche una valanga sull’Everest.

Tra gli alpinisti italiani che attualmente si trovano in Nepal, Marco Zaffaroni, 53 anni, partito il 1° aprile per la sua nuova avventura himalaiana: “Everest 2015“, in stile gitante, il tentativo di salita alla vetta più alta del pianeta accompagnato dall’amico Roberto Boscato ed assistito da un solo sherpa e senza ossigeno.
Solo 16 ore fa, Zaffaroni ha comunicato sulla sua pagina facebook, la partenza per il Campo 1 dell’Everest prevista per la notte. Gli alpinisti hanno scritto di essere attualmente al Campo Uno: stanno bene, hanno perso la tenda, ma sono ospiti di una spedizione commerciale.

Anche Marco Confortola si trova in Nepal, attualmente al campo base del Dhaulagiri.  Secondo quanto pubblicato sulla sua pagina facebook, durante la notte e in mattinata Confortola e il suo team sono stati allertati da forti scosse di terremoto che hanno provocato la caduta di sassi, ghiaccio e nuove valanghe.

Tra le altre spedizioni italiane impegnate in Nepal, quella composta da Mario Vielmo, Marco Sala e Sebastiano Valentini, insieme al medico-alpinista Annalisa Fioretti, partiti il 6 aprile, per tentare la scalata del Lhotse (8516 metri), la quarta montagna più alta della Terra, composta da tre vette e collegata direttamente all’Everest tramite il Colle Sud (7.906 m).  Gli alpinisti hanno raggiunto il Campo Base del Lhotse il 21 aprile. Il gruppo sta bene ma ha comunicato che il Campo Base dell’Everest è devastato.

La situazione è attualmente confusa e i collegamenti complicati. Si attendono nuove notizie.

Simonetta Quirtano

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