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1 Luglio 2021

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

I Fratelli Pou verso la Cordillera Blanca

I fratelli Pou e Manu Ponce, in una precedente spedizione. Foto: arch. F.lli Pou

Eneko e Iker Pou ritornano in Perù, un luogo che ha regalato loro grandi gioie. La spedizione durerà 40 giorni, e toccherà diversi luoghi della catena montuosa. Con loro, ci saranno Manu Ponce e Alex Estrada

Dopo quasi due anni senza uscire dal loro paese e scalate alla scoperta delle montagne di casa, realizzando  grandi aperture e arrampicate nei Picos de Europa, nei Pirenei, a Maiorca e nei Paesi Baschi, i Fratelli Eneko e Iker Pou tornano alle  spedizioni nelle grandi catene montuose del pianeta.

Con loro ci saranno lo scalatore murciano Manu Ponce, che li ha accompagnati nelle loro ultime spedizioni, e il peruviano Alex Estrada, fotografo e filmmaker.

Il luogo prescelto è  la Cordillera Blanca, in  Perù, dove hanno già sviluppato una grande attività nel 2017 e nel 2019, con l’apertura di Zerain, Burrito Chin de los Andes, Cabeza Clava, Andean Kingdom e Aupa Gasteiz.

La  spedizione durerà quaranta giorni, con base a Huaraz, anche se il team ha in programma di trasferirsi in diversi luoghi del massiccio montuoso: “È una zona piena di torrenti, ognuno di questi dà accesso a una valle, e da ciascuno  si possono raggiungere molte montagne interessanti”.

Il progetto sarà lo stesso degli anni precedenti: aprire nuove vie in luoghi emblematici della Cordillera Blanca. La squadra approfitterà dei giorni di acclimatamento per scoprire quali montagne sono in condizioni migliori.

Le vette che tenteranno saranno  tra i 5.000 e i 6.000 metri di quota, altezza che richiede un buon processo di acclimatazione.

Per loro, è stata una decisione difficile. “Abbiamo comprato i biglietti solo una settimana prima di partire – raccontano i Pou – Per il secondo anno consecutivo avevamo deciso di non viaggiare: l’emergenza sanitaria causata dal COVID ha reso le cose molto complicate. Nel caso del Perù, va aggiunta l’instabilità politica, poiché la sinistra ha vinto con un margine così risicato che il paese è totalmente diviso. Abbiamo deciso di andarci dopo aver parlato con gli amici che abbiamo nel paese andino, che ci hanno incoraggiati. Non vedono l’ora che arrivino i turisti, perché è l’unico modo per rilanciare un po’ l’economia; ma siamo consapevoli che è una decisione difficile.”

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