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23 Maggio 2025

Ambiente e Territorio · Alpi Orientali · Aree Montane · Italia · Trentino Alto Adige · Veneto

Tre Cime di Lavaredo a numero chiuso: dall’estate 2025 prenotazione online obbligatoria per fermare l’overtourism

Tre Cime di Lavaredo a numero chiuso: dall’estate 2025 prenotazione online obbligatoria per fermare l’overtourism.
A partire dall’estate 2025, l’accesso al parcheggio delle Tre Cime di Lavaredo presso il Rifugio Auronzo sarà regolamentato attraverso un sistema di prenotazione obbligatoria online e contingentamento dei visitatori.
Questa decisione è stata presa per affrontare il crescente problema dell’overtourism e preservare l’integrità di questo fragile ecosistema montano.

Tre cime di Lavaredo

Tre cime di Lavaredo

Nuove regole di accesso

Il nuovo sistema prevede che l’accesso alle Tre Cime di Lavaredo, sia in auto privata che tramite navette, sarà possibile solo previa prenotazione online. Le quote giornaliere saranno rigorosamente controllate e, una volta raggiunto il limite stabilito, non saranno concesse deroghe. Il costo del pedaggio per l’accesso in auto privata salirà a 40€, comprensivo del parcheggio presso il Rifugio Auronzo.

Per chi preferisce utilizzare i mezzi pubblici, sarà disponibile un servizio di navetta da Dobbiaco al Rifugio Auronzo dal 31 maggio al 12 ottobre 2025. Anche in questo caso, la prenotazione e il pagamento dovranno essere effettuati online.

Le motivazioni alla base delle nuove regole di accesso

Durante i picchi estivi, le Tre Cime di Lavaredo hanno registrato fino a 14.000 visitatori al giorno, un numero ben oltre la capacità sostenibile dell’area. Studi condotti dal Dipartimento di Economia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e dalla Fondazione Dolomiti UNESCO indicano che il limite di sostenibilità ambientale sarebbe molto più basso: 2.700-3.000 persone al giorno per un parco naturale, massimo 7.500 per un’area escursionistica. Per garantire una qualità di visita accettabile, il tetto ideale scenderebbe a 4.000.

Gli effetti dell’overtourism includono l’erosione dei sentieri, disturbo alla fauna, traffico caotico, inquinamento atmosferico e acustico, oltre all’impatto sulla vita dei residenti e il rischio concreto di perdere lo status di Patrimonio UNESCO.

L’overtourism in montagna e nei luoghi naturali

L’overtourism è un fenomeno che colpisce molte località montane, dove l’eccessiva presenza di turisti mette a dura prova l’ambiente e le infrastrutture locali. Le Tre Cime di Lavaredo non sono un’eccezione e la decisione di introdurre un numero chiuso mira a preservare l’equilibrio dell’ecosistema e garantire un’esperienza di visita più sostenibile.

Tuttavia, è importante considerare anche le implicazioni sociali di tali misure. C’è chi teme che la prenotazione obbligatoria e i costi aggiuntivi possano rendere l’accesso alla montagna un privilegio per pochi, escludendo coloro che non hanno le risorse o la possibilità di pianificare in anticipo.

Le Tre Cime di Lavaredo non sono l’unico caso in cui si è ricorso a limitazioni per affrontare l’overtourism. In Italia, misure simili sono state adottate in diverse località:

  • Lago di Braies: introduzione di prenotazioni obbligatorie per parcheggi e navette.

  • Alpe di Siusi: limitazioni al traffico privato.

  • Cinque Terre: la riapertura della Via dell’Amore ha previsto una limitazione a 100 visitatori ogni quarto d’ora, con percorso a senso unico e prenotazione obbligatoria.

Anche all’estero, molte destinazioni stanno adottando misure per gestire i flussi turistici e proteggere l’ambiente. Uno degli ultimi casi è quello della splendida Blue Lagoon dell’isola di Comino, nell’arcipelago di Malta.

L’introduzione del numero chiuso alle Tre Cime di Lavaredo rappresenta un passo importante verso un turismo più sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Tuttavia, è fondamentale che tali misure siano accompagnate da una comunicazione chiara e inclusiva, per evitare che la montagna diventi un luogo accessibile solo a pochi privilegiati. Promuovere l’educazione ambientale, incentivare l’uso di mezzi di trasporto sostenibili e valorizzare percorsi alternativi meno conosciuti possono contribuire a distribuire i flussi turistici e garantire un’esperienza autentica per tutti.

E voi che cosa ne pensate di queste iniziative di imitazione degli accessi? Fatecelo sapere nei commenti!

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