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26 Luglio 2011

Canyoning · action · AIC · Canyoning · Christian Roccati · Luca Dallari · procanyon · Altri · Canyoning

CHE COS'É DAVVERO IL PROGETTO PROCANYON?

Ufficialmente il progetto ProCanyon s’interessa del riarmo e monitoraggio dei canyons italiani a cura dell’AIC, l’Associazione Italiana Canyoning. Si rivolge quindi a squadre formate da gruppi di soci, preferibilmente residenti nella zona della forra prescelta, che scelgono dei torrenti d’interesse nazionale od internazionale e mediante un preciso protocollo riattrezzano tali percorsi in maniera omogenea, nel rispetto e tutela dell’ambiente e della sicurezza.

Il progetto ha vari scopi che partono dall’incoraggiare l’aggregazione a livello locale mediante una disciplina outdoor di montagna sana ed importante, fornendo un servizio “sul campo” a tutti i frequentatori delle forre italiane. Questo approccio punta a promuovere un’evoluzione dello stato dei canyons in modo che gli itinerari siano progressivamente attrezzati in conformità alle relative norme AIC, con vie di accesso e di ritorno segnalate.

Il progetto rende maggiormente fruibili le forre italiane particolarmente interessanti e frequentate ed evidenzia l’impegno dell’Associazione Italiana Canyoning a favore della pratica del torrentismo in condizioni di sicurezza, promuovendo ed incoraggiando l’interazione fra l’AIC e gli Amministratori od Enti Pubblici competenti sul territorio

Alle porte del nono raduno internazionale di torrentismo, di cui MB si è già occupato, il progetto ProCanyon risulta quanto mai un protocollo reale. Nuovi percorsi sono stati attrezzati proprio per l’occasione ed essi saranno testati direttamente dai torrentisti che parteciperanno all’evento tematico più importante dell’anno, provenendo da tutto il mondo.

Per avere un quadro più specifico e diretto del ProCanyon abbiamo domandato proprio al neoeletto presidente dell’Associazione Italiana Canyoning: Luca Dallari.

Perché è importante il progetto ProCanyon?

Perchè ha diversi risvolti, sia interni sia esterni all’associazione; da un lato l’aggregazione tra soci ed il radicamento sul territorio, dall’altro l’impegno pubblico dell’AIC verso il mondo del torrentismo in Italia, la proposizione di standard di sicurezza elevati e l’interazione con enti e amministrazioni locali.

Ha una sua rilevanza in chi vuole iniziare far torrentismo?

Chi ha iniziato a fare torrentismo 20 anni fa trovava in Italia molto terreno d’avventura, attrezzamenti approssimativi e tanto spazio per l’esplorazione. Ora che la fase esplorativa si è inevitabilmente ridimensionata è giusto offrire percorsi attrezzati secondo lo stato dell’arte che garantiscano, sotto questo aspetto, una fruzione in piena sicurezza.

È importante per l’educazione del canyoner?

Io me lo auguro; intendo dire che il fatto di trovare percorsi attrezzati in questo modo può spingere il torrentista a voler diventare parte attiva di questo processo e di chi se ne fa portavoce, oltre ovviamente a dargli consapevolezza sulle caratteristiche che un attrezzamento corretto deve seguire.

Che rilevanza ha per chi fa già torrentismo?

Gli aspetti sono esattamente gli stessi. Non è detto che chi già fa torrentismo sia conoscitore delle tecniche di attrezzamento. Inoltre una valenza fondamentale del progetto ProCanyon, da cui chiunque percorra una di queste forre può trarre beneficio, è il fatto che questo tipo di attrezzamento garantisce anche al soccorso di intervenire in maniera efficace e veloce.

Come mai le altre discipline storiche non hanno raggiunto una “standardizzazione” dell’attrezzatura delle vie, in equilibrio con l’ambiente, ed invece il torrentismo che è molto giovane è già in pieno sviluppo?

Probabilmente a questa domanda dovrebbe rispondere chi fa altre attività, io sinceramente non ho una risposta.

Come vedi il progetto ProCanyon nel futuro e che sviluppo avrà?

Credo che lo sviluppo andrà di pari passo con la voglia di partecipazione dei soci AIC; ora i percorsi attrezzati sono diventati parecchi e la loro manutenzione richiede parecchie energie. È importante ora, dopo una prima fase di sviluppo, valutare bene i percorsi da attrezzare e le possibili incongruenze con le necessità e le aspettative delle compagnie commerciali che percorrono quei torrenti.

Quick Link

Intervista di Christian Roccati

www.mountainblog.it/christianroccati
www.christian-roccati.com

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