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20 Luglio 2015

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DOLOMITES SKYRACE 2015. Vittoria dell'azzurro Tadei Pivk e di Megan Kimmel

Dolomites SkyRace 2015. Megan Kimmel. Foto: Brunel, Modica, Russolo, Rizzi

Dolomites SkyRace 2015. Megan Kimmel. Foto: Brunel, Modica, Russolo, Rizzi

DOLOMITES SKYRACE 2015: NUOVO RECORD DI MEGAN KIMMEL E PRIMA VITTORIA A CANAZEI DI TADEI PIVK

La 18ª edizione della Dolomites Skyrace® è stata vinta dall’americana Megan Kimmel (team Dynafit), con il tempo eccezionale di 2 ore, 25 minuti e 57 secondi, tre giri di lancetta in meno rispetto a quello che aveva costruito Emelie Forsberg nel 2012.

In campo maschile, primo successo in carriera a Canazei per il friulano di Tarvisio Tadei Pivk (team Crazy Idea), con il tempo di 2 ore, 2 minuti e 47 secondi, ovvero due minuti e mezzo in più rispetto a quanto era riuscito a fare Kilian Burgada, questa volta assente, nel 2013.

Il secondo classificato, Ionut Zinca, si aggiudica la medaglia d’argento per la terza volta in quattro edizioni. Completa il podio lo svizzero Pascal Egli, una sorpresa: iscritto dell’ultima ora è addirittura bronzo.

In ambito femminile dietro alla Kimmel,  la spagnola Laura Orgué Vila, giunta seconda al traguardo un po’ ammaccata, seguita dalla piemontese Elisa Desco, che si è presa la soddisfazione di precedere la Forsberg. Un grande successo dunque per la prova d’apertura delle Skyrunner® World Series, la Coppa del Mondo riservata ai corridori del cielo.

CRONACA DELLA GARA

La giornata trionfale di Pivk e Kimmel era cominciata alle 8.30 con il consueto start da Piazza Marconi. Bellissimo il colpo d’occhio offerto dall’agorà di Canazei, già elevata la temperatura, non certo amica degli atleti in cerca del record. Al primo rilevamento, all’inizio della Forcella Pordoi, sfilano appaiati il colombiano Saul Padua Rodriguez, che aveva già conquistato il terzo posto venerdì nella gara verticale, e lo svizzero Pascal Egli. Il primo è uno scalatore puro, che cerca di giocarsi le migliori carte di cui dispone, insieme ad un altro “grimpeur” come il basco Aritz Egea Caceres, terzo fino a quel momento. I big Tadei Pivk e Ionut Zinca seguono a un minuto, in pieno controllo della situazione, ma devono stringere i denti per tenere il ritmo. Al Piz Boé, a quota 3.152, l’ascesa termina con questa classifica parziale: Padua Rodriguez inizia la discesa con 17 secondi di margine su Egli, un minuto e 32 secondi su Zinca, un minuto e 34 su Caceres e quasi due su Pivk, seguito da Sevennec, Merillas Moledo, Goni, Tavernaro e Gianola, decimo assoluto. Oltre a Kilian Burgada manca anche Matheo Jacquemod, che pure si era iscritto, ma ha valutato la sua forma non idonea.

Dolomites SkyRace 2015. Tadei Pivk. Foto: Brunel, Modica, Russolo, Rizzi.

Dolomites SkyRace 2015. Tadei Pivk. Foto: Brunel, Modica, Russolo, Rizzi.

La lunga e spettacolare corsa a capofitto lungo la Val Lasties ha il compito, anche questa volta, di decidere la classifica finale. Qui comincia il vero duello, tanto che Zinca e Pivk raggiungono il colombiano e lo svizzero, sfruttando un loro errore nella scelta del percorso, ma poi Ionut rallenta per un problema ai piedi e il friulano ne approfitta, prendendosi quei trenta secondi di margine che gli permettono di amministrare la situazione fino in fondo. Pivk (Team Crazy Idea) alza così le braccia ai cielo in Piazza Marconi con il tempo di 2 ore 02’47”, un successo importantissimo per la sua stagione, visto che, unendo questa vittoria a quella conquistata a Zegama (nei Paesi Baschi) a metà maggio, si porta in testa alla classifica di Coppa del Mondo. Argento per il romeno Ionut Zinca (Valetudo) in 2 ore 03’18, bronzo per un felicissimo Pascal Egli (Salewa Mountain Shop), che ha pensato bene di gestire la terza piazza, senza strafare, dopo essere stato superato dai due big. Troviamo poi il colombiano Saul Padua Rodriguez (Team Crazy Idea), quarto in 2h04’56”, arrivato ad un passo dal primato di Kilian Burgada nella salita, quinto è lo spagnolo Manuel Merillas (Team Mammut) in 2 ore 05’31”, sesto il francese Alexis Sevennec (Team Scott-Crazy Idea), settimo lo scozzese Tom Owens (Team Salomon), ottavo lo spagnolo Alfredo Gil Garcia (Team La Sportiva-Multipower), nono il russo Evgeny Markov (Salomon) ed infine decimo il secondo degli italiani, Mattia Gianola (Team Crazy Idea), lecchese di Premana, in 2 ore 11’10”. L’undicesimo, Michele Tavernaro (La Sportiva), è il primo dei trentini.
Meno pathos ha offerto la gara in rosa, che vedeva Laura Orguè Vila (Team Salomon) favorita. Fino a metà gara la spagnola è volata, tanto che ha stabilito il nuovo record della manifestazione nella parte ascendente, ovvero fino al Piz Boè: 1 ora 29’30” il suo tempo, due secondi più basso di quello ottenuto da Antonella Confortola nel 2008. A un minuto e mezzo troviamo Megan Kimmel (Team Dynafit), a quasi quattro la norvegese Eli Anne Dvergsdal, che a sua volta vanta mezzo minuto su Elisa Desco e cinque e mezzo su Emelie Forsberg.
Con la discesa sono cominciati i problemi per la Orgué, anche in questo caso a causa delle vesciche ai piedi. Il vantaggio costruito sulla Kimmel è rapidamente evaporato sotto il caldo sole fassano e sulle dure pietre della Val Lasties, anche perché l’americana ha messo le ali ai piedi ed è schizzata verso Canazei, stabilendo il nuovo record. Al traguardo la runner del Colorado ha inflitto un minuto e un secondo di vantaggio alla catalana. Grande sfida, dunque, quella al femminile, completata da un altro bel duello all’ultimo sangue, quello per il bronzo, vinto dalla cuneese Elisa Desco (Scott Sports), che è riuscita a spuntarla sulla svedese Emelie Forsberg (Team Salomon): 2 ore 28 minuti e 36 secondi il tempo della piemontese, 2 ore 29 minuti e 11 secondi quello della scandinava, superata sui prati finali. Quinta e sesta piazza per due norvegesi, quali Eli Anne Dvergsdal (2h29’28”), già seconda nella gara verticale, e Yngvild Kaspersen (2h30’09”), poi la spagnola Maite Maiora (Team La Sportiva) in 2h32’49”, Federica Boifava (Montura) in 2h36’17”, la russa Ekaterina Mityaeva in 2h36’49”, decima l’americana Kasie Enman (Salomon Trail Team) in 2h37’14”.

SOLIDARIETÀ

Da ricordare che il comitato organizzatore ha devoluto un euro per ciascuna t-shirt ufficiale venduta alle vittime del terremoto che ha colpito il Nepal, una cifra che si aggiunge a quella versata per la stessa causa dal vincitore Tadei Pivk, che ha messo a disposizione il premio conquistato. Il tutto è stato consegnato all’atleta Mira Rai.

 

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