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7 Agosto 2018

Hiking e Trekking · Walking · Ambiente e Territorio · Cultura · Family & Kids · Wellness · Aree Montane · Friuli Venezia Giulia · Italia

Una vacanza originale? Al Tree Village dormi in mezzo al bosco…
su una casa sull’albero!

 

Ci sono persone che amano la montagna in modo genuino, la vivono nella quotidianità più pura e semplice apprezzandone le piccole cose e cercando di rivalutarla attraverso la salvaguardia dell’ambiente e degli antichi saperi locali e puntando al recupero di quel rapporto quasi “primordiale” con il territorio montano. Una di queste persone è Renzo Grava, ideatore e proprietario di un camping davvero magico dove ho avuto modo di trascorrere un paio di giorni con la mia famiglia.

Quando pianifichi una vacanza al Tree Village e lo comunichi ai piccoli di casa, la loro sorpresa è davvero tanta. Racconti che andrete a dormire in un fitto bosco, su una casetta di legno costruita su un albero e che attorno a te, oltre al buio ed al mistero della foresta silenziosa, non ci sarà (apparentemente) molto altro. A quel punto il gioco è fatto: l’entusiasmo dei bambini sarà così magnetico e totale che anche i grandi (soprattutto mio marito) faranno fatica a stare con i piedi per terra. Quando poi arrivi fisicamente al Tree Village, ti dimentichi pure che dovrai scrivere un articolo e quella magia da fiaba e bosco incantato impregna lo sguardo critico per farti tornare inesorabilmente bambino.

Il Tree Village (aperto da maggio ad ottobre) si trova in provincia di Pordenone all’interno del territorio del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, zona tutelata dall’Unesco. Cullato in Alta Valcellina e precisamente in Val Settimana, il suggestivo camping dista poco più di 1 km dall’abitato di Claut.

In fase di ampliamento, il Tree Village si compone attualmente di 12 piccole casette costruite in profumato legno di abete e abbarbicate a qualche metro di altezza, sui tronchi degli abeti e pini che infittiscono il versante della montagna. Le varie casette sono dislocate nel bosco e collegate tra loro da un sentiero che, attraversando il camping, fa visita ad una piccola pozza di acqua cristallina (ovviamente meta degli Sbilfs, i folletti dei boschi friulani), il percorso degli gnomi ed il Museo (a cielo aperto) del Boscaiolo. Quest’ultimo è composto dalla Catasta di Legna, lo Scivolo per il Legname, il Cason del Boscaiolo…postazioni che riproducono fedelmente le strutture originarie usate in tempi antichi dai boscaioli della Valcellina.

Nel cuore del villaggio troviamo invece un meraviglioso orto biologico in cui la carissima Sonia – fondamentale riferimento per gli ospiti del Tree Village – trascorre gran parte delle sue giornate prendendosi cura di rigogliosi e soleggiati ortaggi; gli stessi che vengono poi gustati durante le cene. Accanto all’orto, una zona dedicata ai bambini: un parco che li intrattiene con percorsi di carrucole, tappeti elastici e piccole pareti da scalare.

Dettaglio del percorso di carrucole

Dettaglio del parco giochi per i bambini.

A presiedere il Tree Village c’è infine la baita di legno che, oltre ad ospitare i servizi igenici del camping, offre un riparo per le magnifiche colazioni ed i ricchi aperitivi che Renzo e Sonia imbandiscono. Crostate fatte in casa, stuzzichini, pani freschi o tostati, formaggi ed affettati tipici della zona, succhi bio, vini autoctoni e molto altro. Quello che credevo sarebbe stato un normale aperitivo pre-cena, si è infatti rivelato essere una cena a tutti gli effetti vista l’abbondanza e l’eccellente qualità offerta. Il tutto servito su di un massiccio tavolo in legno costruito tra gli alberi e le casette ed inebriato dalla frizzante aria di montagna. Non c’è limite alla qualità del servizio offerto!

La baita che presiede il Tree Village

 

La casetta “Fratte”

Ma veniamo alla parte più magica della permanenza: il  pernottamento.

Uno degli aspetti più belli del Tree Village consiste nel fatto che le casette, oltre ad essere immerse nella natura più incontaminata e vera, di notte sono….al  buio! L’impianto elettrico è infatti previsto nella zona della baita, mentre il percorso nel bosco e le singole casette ne sono sprovviste anzi, io direi che ne sono state elegantemente risparmiate! Quando cala il buio, infatti, è il momento in cui si percepisce al massimo l’autentica magia del posto. Ad ogni ospite viene fornita una lampada frontale che permette di girare senza problemi tra il bosco ed il villaggio. Così, mentre contempli un meraviglioso cielo stellato, seduta sulla scalinata che dal terreno si innalza verso la tua casetta, in lontananza, tra le curve del piccolo sentiero, vedi i bagliori di quei pochi avventurieri che si assaporano una passeggiata notturna verso la pozza o la chiesetta alpina.

Goduto questo squisito momento, apro la porta della mia casetta “Fratte” (ogni alloggio, oltre ad essere diverso dagli altri, porta un nome tipico della zona) e mi ritrovo catapultata nel magico mondo di due bambini felici: Alessandro e Leonardo sono (stranamente) sdraiati dentro i loro pulitissimi e profumati sacchi a pelo che Sonia ci aveva consegnato in precedenza. La lampada frontale accesa, il libriccino in mano e tutt’attorno un delizioso profumo di legno, bosco, pace e fantasia. La luce soffusa delle lampade ci accarezza e tranquillizza mentre rende ancora più intenso il colore caldo del legno di abete. In questo intimo momento di relax veniamo inoltre cullati dall’albero stesso che ondeggia soavemente, mosso dall’aria della notte. In lontananza, lo scrosciare di una cascata dalla cadenza rassicurante si unisce alla sinfonia del bosco e ci condanna piacevolmente alle lusinghe del sonno.

Tree Village – immagine notturna

Il giorno dopo veniamo svegliati da un raggio di sole che filtra timidamente dalla luna intagliata nel balconcino della finestrella. Sopra il tetto della casetta, sento il leggero ticchettio di un uccellino che si appoggia e saltella per pochi secondi. Ci  aspetta la colazione del boscaiolo e una giornata di trekking!

Potrei parlare dei molti altri “ingredienti” del Tree Village: i percorsi e le montagne che lo circondano, della Valle Settimana, delle orme di dinosauro, della squisita cucina dell’Hotel Miramonti (dove viene servita la cena), del percorso Kneipp nel torrente Settimana, del vicino Rifugio Pussa, del rapporto naturale e spontaneo che inevitabilmente si instaura con gli ospiti di un villaggio così atipico… tutti pezzi fondamentali che arricchiscono l’esperienza in un contesto unico.

Sento però che il post merita una conclusione ad hoc, dedicata a Renzo, colui che ha saputo magistralmente fondere quelle tradizioni e quei saperi ereditati (insieme al bosco) dal nonno, con l’amore per l’ambiente e la cultura montana.
L’idea di creare il Tree Village gli fu data dal figlio quando, ancora piccolo, gli chiese di costruire la classica casetta sull’albero. Visto però che il primo tentativo era venuto molto bene, poco a poco pensò di offrire anche ai visitanti della Valle Settimana un’esperienza magica, capace di riportare grandi e piccini a quello stato di genuina innocenza e sorpresa che si può risvegliare solo in un ambiente incontaminato e protetto da una “formula alberghiera” semplice e rispettosa della natura.

Una delle casette del Tree Village

E’ quindi grazie alle attenzioni di Renzo ed alla sua sensibilità che il Tree Village può offrire la possibilità di un soggiorno privilegiato e di lusso dove però il lusso bisogna saperlo riconoscere, percepire e soprattutto rispettare affinche’ continui ad essere tale.
Renzo è quindi una persona speciale che oltre ad avere una mente effervescente e ricca di saperi, idee e progetti, è spinto da una nobile missione. I suoi obiettivi di salvaguardia e ripopolamento montano (di cui parleremo in una prossima intervista) sottendono infatti alla difesa della cultura montana e degli antichi saperi che protegge sia applicando un modello di business sostenibile che deliziando i suoi ospiti con aneddoti, storie e consigli facenti parte di un sapere antico. Raccontando con passione e trasporto quali sono, per esempio, le piante da raccogliere, le vie da percorrere, le radici medicianali da riconoscere o quei rari ingredienti che utilizza per aromatizzare le sue grappe e insaporire i piatti che offre agli ospiti, Renzo regala quell’autenticità che chi va in montagna potrebbe non sapere riconoscere e quindi apprezzare. Grazie!

 

Jessica Ceotto