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9 Novembre 2011

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"GLI ARCHIVI RITROVATI" CAI-Chivasso (TO), 11 novembre 2011

Venerdì 11 novembre 2011,  il CAI di Chivasso,  presenta “Gli archivi ritrovati” con Popi Miotti e Roberto Mantovani.

Sarà il racconto, in parte, di un percorso di vita, attraverso le ascensioni, le scelte professionali e le riflessioni di Giuseppe “Popi” Miotti, guida alpina, ‘sassista e montanaro’ e uno dei padri del Sassismo, che dal 1975 diede un contributo fondamentale al fenomeno del Nuovo Mattino in Italia.

Giuseppe “Popi” Miotti, agronomo, guida alpina, giornalista, autore di libri e siti web sulla montagna, è un uomo che ha scalato montagne in tutto il mondo e non solo fisicamente.
Nato a Sondrio nel 1954, Popi è anche un appassionato difensore dell’ambiente in cui vive, senza per questo essere un ambientalista.

Tra le sue numerose prime ascensioni la Via Chiara al Pizzo Badile. Negli anni Settanta è stato uno dei promotori del Sassismo, la mitica rivoluzione dell’arrampicata libera nella Val di Mello. Ha pubblicato numerose guide e saggi, collabora con le più importanti riviste di montagna e alpinismo e dirige il sito www.rifugi-bivacchi.com.

Masino-Bregaglia-Disgrazia, Pizzo Cengalo, parete Nord-Est: l’ironica testimonianza della prima ascensione assoluta della grande parete che domina la Val Bondasca (inverno 1987).

“Nel 1987 riuscivo a compiere una scalata sognata da tanto ed in sintonia con quello che era il ‘mio’ alpinismo: parete remota, disdegnata da tutti, via nuova ritenuta d’incerto esito, grandi difficoltà superabili con pochi mezzi. Allora stavo anche cambiando le mie convinzioni circa l’alpinismo e gli alpinisti. Trovavo ridicolo chi commisurava la grandezza umana di uno scalatore alle sue imprese. Mi faceva un po’ pena quella ricerca disperata all’ultimo sponsor, sempre più difficile, sempre meno redditizia, sempre meno dignitosa.
Così decisi che un’impresa che avrebbe potuto essere descritta e venduta con la seriosità tipica di un certo modo di intendere l’alpinismo, sarebbe diventata, almeno per me, un messaggio nella bottiglia, un simbolo di understatement e, in qualche modo, di contestazione. Sarebbe stato un racconto in cui tutto era vero e tutto era falso. In fondo, anche dopo dieci anni, ero rimasto un Sassista ed il Sassista non è mai sui binari già tracciati, anche se a volte, suo malgrado, ci si deve adattare. Ma, appena può, il suo spirito si ribella e vola, un po’ farfallone, dove vuole, a zig zag, sopra le teste dei ‘rigidi’ che, proprio perché tali, non riescono bene a capire. Perché il “nuovo mattino” è uno stato mentale e se non lo si possiede, a nulla servono scritti, comportamenti o divise alternative: prima o poi ‘rigidi’ si ritorna.
Probabilmente quel messaggio di allora non è arrivato che a pochissimi. Ma a me non importa: l’ho lanciato senza desiderio di aver consenso o di far ‘proselitismo’. E anche oggi, se lo ripropongo, non è allo scopo di far passare le mie idee, ma solo per un desiderio di giustizia verso quello che scrissi e che venne pubblicato su Lo Scarpone monco del finale”.
Giuseppe “Popi” Miotti (Sassista)

“Gli Archivi ritrovati”,  Sala della Croce Rossa
via Gerbido – Chivasso (TO), ore 21
Ingresso libero

Info: www.caichivasso.it

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