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15 Ottobre 2013

Climbing · 9a · action · Alexander Megos · Climbing · The North Face® Kalymnos Climbing Festival · winner · Climbing · Vertical

Kalymnos Climbing Festival – intervista ad Alexander Megos.

Il The North Face Kalymnos Climbing Festival, il meeting d’arrampicata sull’omonima isola, riunisce i talenti più cristallini in una gara in una falesia attrezzata appositamente per l’evento. Hansjorg Auer, Iker Pou, Siebe Vanhee e Jacopo Larcher hanno chiodato la falesia già lo scorso aprile, scovando tralatro incredibile linee con gradi fino all8c/c+.

Atterrando a Kalymnos seguendo un progetto ambizioso, ho deciso comunque di intervistare alcuni degli atleti protagonisti.

Tra questi vi è il giovane atleta tedesco Alexander Megos, il quale, a soli 19 anni, è entrato nella storia dell’arrampicata sportiva salendo il primo 9a a vista.

Questa intervista è a poche ore dal primo giorno di gara, giorno in cui ha sigillato la vittoria nella Project – Competion salendo tutti e quattro i progetti in 5 tentativi, per un tempo totale di quasi 4 ore.

  • 8b/b+ onsight
  • 7c+ onsight
  • 8b flash
  • 8c/c+ second go

Questo è già il secondo anno che partecipi come atleta invitato all’evento. Che sensazioni ti trasmette questo paradiso di roccia?

Beh come avrai potuto vedere te stesso la concentrazione di roccia in quest’isola è assolutamente incredibile! Kalymnos mi piace molto come meta per l’arrampicata anche perché offre molte attività pre e post scalata, dimostrandosi un buon compromesso tra vacanza, divertimento e arrampicata ovviamente. Questo penso sia un fattore determinante che mi porta a trascorrerci del tempo in compagnia di amici almeno una volta all’anno.

L’aspetto che più ti piace di questo Festival?

Senza ombra di dubbio la cordialità delle persone del posto e arrampicare con gli amici.

Una bellissima risposta!
Ma parliamo di oggi: hai letteralmente spaccato tutto! Puoi offrirci un commento tecnico sulle vie e sul lavoro di chiodatura da parte del team di The North Face?

Si dai, diciamo che oggi ho provato a dare del mio meglio. Le linee invece erano assolutamente pazzesche e meravigliose, anche se la sezione dell’8c/c+ era molto tagliente. Fortunatamente, nonostante le vie fossero ancora da testare, non c’è stata nessuna rottura o crollo improvviso degli appoggi. La scalata e la giornata è stata davvero divertente, soprattutto in compagnia di tutti gli altri scalatori.

Hai raggiunto l’affermazione a livello mondiale con il primo 9a a vista della storia dell’arrampicata sportiva. Tralasciamo il commento tecnico sulla via di cui avrai già ampiamente discusso con altri media fino all’esaurimento. Mi piacerebbe sapere quali sono i sentimenti che ti trasmette la scalata. Da dove viene tanta motivazione?

Bella domanda ma difficile da spiegare. L’arrampicata la vivo ancora come un hobby, senza rendermi conto che, ora come ora, stia diventando una vera professione. Per me arrampicare significa tuttora divertimento, specialmente se in compagnia di cari amici.

Con questo vuoi dirmi che ancora non riesci a realizzare che la tua più grande passione stia diventando un impiego lavorativo?

Proprio così. Faccio proprio fatica a rendermene conto. Non riesco a capacitarmi all’idea di ricevere denaro da questo sport, anche se si tratta di cifre con cui è difficile “andare avanti”. Non so che cosa mi riserverà il futuro da questo punto di vista.

Una volta conclusosi il Festival muoverai verso qualche climbing spot particolare?

Niente di programmato al momento. Sicuramente ritornerò a casa e mi allenerò nelle falesie del Frankenjura, poco distanti da dove abito attualmente. Più avanti forse mi sposterò per alcune settimane in Spagna o in alternativa in Francia. Come ripeto, non c’è niente di programmato, ma solamente qualche idea che mi stuzzica la mente.

Ti ringrazio per il tempo dedicatoci e ti auguro buona fortuna!

Grazie a voi, alla prossima!

Matteo Pavana

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