MENU

23 Luglio 2019

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Cala Cimenti: “Dopo la vetta del GVII, la discesa con gli sci. Poi l’incidente a Francesco”

Selfie di Cala Cimenti in cima al GVII. Fonte: facebook

Quella giornata eterna sul Gasherbrum VII… Il primo racconto di Cala Cimenti e le prime foto

“Sono arrivato in cima al GVII, ero felicissimo, non riuscivo a crederci! Ho chiamato Erika per farle sapere che ce l’avevo fatta!”. Inizia così il racconto del torinese Carlalberto Cala Cimenti.

Prosegue Cala: “Francesco non è arrivato in cima, gli mancavano 150mt, non è riuscito a superare un crepaccio e poi era preoccupato per la discesa. Voleva conservare lucidità e forza.

Quando ho incontrato Francesco, durante la discesa con gli sci, la parte più ripida non l’avevo ancora fatta.

GVII: Inizio della discesa con gli sci di Cala Cimenti . ©C. Cala Cimenti/Fonte: facebook

GVII: la discesa con gli sci di Cala Cimenti © C. Cala Cimenti/Fonte: facebook

Quando sono arrivato in fondo gli ho scritto con l’inreach che la discesa non era semplice e di fare la prima parte dalla cima che era leggermente meno ripida per provare, e che se non si sentiva a suo agio già lì, di togliere gli sci per la seconda parte.

La montagna è molto ripida specialmente nella parte inferiore e la neve era molto dura, condizioni perfette per un buon sciatore ma che non permettono errori, lui ha fatto un errore proprio all’inizio della parte super ripida e ha iniziato a precipitare testa-piedi testa-piedi per 450mt, saltando in velocità la terminale e fermandosi solo alla base della montagna.

GVII: Francesco Cassardo prima della caduta. Cala: “E” quel puntino nero al centro della foto”. © C. Cala Cimenti/facebook

GVII: i primi socccorsi a Francesco Cassardo gestiti da Cala Cimenti, @ C.Cala Cimenti/facebook

Nella caduta ha perso tutto, zaino e vestiti, rimanendo solo con la maglietta intima strappata.”

Quei tragici momenti Cala li ha condivisi subito con la moglie Erika. “Cala ha visto Francesco cadere. Mi ha chiamata urlando  “Amore è caduto, Francesco è caduto, non si muove chiama l’elicottero. Aiutami. Chiama subito l’elicottero”

E così è partita la macchina dei soccorsi. Abbiamo fatto tutto il possibile per non perdere nemmeno un minuto di tempo. Cala è corso da Fra e mi ha richiamata “Francesco è vivo ma è grave, aiutateci”, ha fatto il possibile per prestare il primo e fondamentale aiuto.”

Il momento più difficile? “Sicuramente la sera quando ho capito che l’elicottero non sarebbe arrivato e quindi ho dovuto lasciare solo Francesco per circa 2 ore, che stavo riscaldando col mio corpo, abbracciandolo, per andare a prendere i sacchi a pelo e il fornelletto in tenda – spiega Cala –  Ho seriamente temuto di trovarlo morto al mio ritorno, e invece respirava ancora. Per la seconda volta quel giorno mi ha stupito. Ha dimostrato una grande forza”.

Il salvataggio

da sinistra Cala Cimenti e Francesco Cassardo. Fonte: Ansa

Fratture e congelamenti per Francesco Cassardo

E’ la sorella Irene ad aggiornare sulle condizioni di salute di Francesco Cassardo, da ieri all’ospedale di Skardu dove sono stati effettuati i primi esami: “La tac non evidenzia nessun trauma alla colonna cervicale, nessun trauma all’addome e nessun versamento, nessun trauma e versamento al cervello. Ha una frattura ad un polso e forse al gomito. Forse anche qualche dito. Ci sono congelamenti alle dita delle mani e al naso. Se è in grado di volare domani mattina potrebbero spostarlo a Islamabad.”

Oggi i genitori di Francesco Cassardo partiranno per il Pakistan per riabbracciare lo scalatore torinese.
“Contiamo di riportarlo a casa al più presto”  scrive la sorella Irene. (Fonte: FraCassa – Peak Doc)