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8 Novembre 2023

Cultura · Alpi Occidentali · Aree Montane · Italia · Valle d'Aosta

“Carlo Mollino. Paesaggi inclinati” in mostra al Forte di Bard dal 17 novembre 2023

Foto arch. Forte di Bard

Fotografie di Armin Linke

Il Forte di Bard dedica una mostra all’architetto e designer Carlo Mollino (Torino, 1905-1973), tra le personalità più versatili dell’architettura moderna, nel cinquantesimo anniversario della sua scomparsa.

Intitolata “Carlo Mollino. Paesaggi inclinati”,  l’esposizione – curata da Luciano Bolzoni – sarà allestita nelle sale dell’Opera Mortai dal 17 novembre 2023 al 18 febbraio 2024.

“Mollino è uno degli architetti italiani più conosciuti all’estero – si legge nella presentazione – cui si devono i molteplici rivoli di un’attività multidisciplinare che parte dall’architettura e dal design per giungere alla fotografia, alla letteratura, alla scenografia fino a incrociare originali attività sportive che mettono al centro il dinamismo e la ricerca della velocità, quali lo sci, l’acrobazia aeronautica e le corse automobilistiche con futuristici prototipi da gara.
Uomo delle Alpi, sciatore e costruttore di funivie e di residenze per la villeggiatura, per Mollino le Alpi sono soprattutto la Valle d’Aosta, regione che frequenta già a partire dagli anni Venti, dove all’inizio studierà gli edifici tradizionali e dove successivamente costruirà la Casa del Sole e la funivia del Furggen di Breuil-Cervinia, la Casa Capriata di Gressoney-Saint-Jean (poi ricostruita), il Rascard Garelli di Ayas, la Casa Olivero di La Thuile e la Casa Collettiva di Aosta. Fu poi autore di importanti grandi opere pubbliche come il Teatro Regio e il Palazzo degli Affari entrambi a Torino”.

La mostra si sviluppa attraverso le fotografie realizzate dal fotografo e regista Armin Linke dal 2006 al 2023. “Si parte dall’idea che la fotografia è indagine – prosegue la presentazione – e quindi le architetture di Mollino costituiscono un’importante raccolta di dati e annotazioni in grado di leggere un territorio. Linke riflette sulla profonda idea della fotografia come momento per leggere la trasformazione della realtà. Sotto questo punto di vista, gli atteggiamenti di lettura dell’esistente dell’architetto e del fotografo coincidono”.

Alle immagini si affianca una sezione documentale leggibile in modo dinamico.