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10 Ottobre 2023

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Cho Oyu e Dhaulagiri: continua la progressione dei team russi impegnati in Nepal

Cho Oyu (Nepal): via di salita individuata dal team russo, ottobre 2023 Fonte mountain.ru

Cho Oyu (8.201 m): il team di Vasiliev fino a quota 6.400

Il team russo impegnato sul difficile versante Sud del Cho Oyu, in Nepal, è al lavoro da giorni sulla via di salita individuata per raggiungere la vetta.

La via segue la cresta Sud-Ovest (SSW), attraverso la cima del Lungsangpa Peak (6.528 m).

“In base ai risultati della ricognizione, solo questa variante ci è sembrata al momento sicura – ha spiegato il leader Andrei Vasiliev – Altre opzioni sembrano tecnicamente più facili, ma al momento sono più lunghe e a rischio valanghe. Forse quando il tempo si stabilizzerà, la neve in eccesso si scioglierà e inizieranno i venti, le altre opzioni saranno più sicure”.

La via  è all’incirca la stessa linea tracciata da Mingma Dorchi Sherpa due anni fa, tentata prima ancora dai giapponesi nel 1982, dagli italiani e dagli americani nel 1983, dai coreani nel 1989 e dai russi nel 1990.

I russi hanno scelto questa opzione perché le informazioni sulla parte superiore della via sono molto scarse. “L’obiettivo della prima uscita era fissare le corde sul Lungsampa (6528). Il piano ottimale è raggiungere l’altopiano fino a 6.800 e passare la notte lì. Le frecce rosse  [sull’immagine] indicano la via che abbiamo previsto di salire”.

Spedizione al Cho Oyu, Nepal: via individuata dai russi attraverso il Lungsampa Peak (6528), ottobre 2023. Fonte Mountain.ru

Cho. Oyu, versante nepalese: via di salita individuata dal team russo, ottobre 2023. Fonte mountain.ru

Parte del team russo impegnato sul versante nepalese del Cho Oyu. Fonte mountain.ru

Ieri 9 ottobre, l’associazione mountain.ru faceva sapere:

Shipilov e Kondrashkin  continuano a lavorare sulla cresta. Il superamento della difficile parte rocciosa  è stato ostacolato dalla scarsa visibilità dovuta alla fitta nebbia. Il trio, guidato da Vasilyev, ha spostato il campo sul ghiacciaio, più vicino alla cresta, per iniziare la progressione domani, prima possibile.”

Un messaggio successivo, segnalava:

Vasiliev ed Eizerman hanno superato la parte difficile della cresta e sono sulla parte facile superiore, ad un’altitudine di 6.400 metri. Siamo scesi un po’ più in basso sotto la roccia per bivaccare. Per domani è prevista la discesa verso il Campo Base”.

 

Dhaulagiri: via di salita individuata dal team russo, ottobre 2023 Fonte mountain.ru

Dhaulagiri (8.167 m): rotazione a 7.250 metri per il team di Abildaev

Il trio russo impegnato sul Dhaulagiri, guidato da Roman Abildaev, ha superato quota 7 mila metri, l’obiettivo principale dell’ultima rotazione di acclimatazione. La squadra ha trascorso la notte dell’8 ottobre a 7.250 metri, in presenza di vento  molto forte.

Ora il gruppo è sceso al campo base (4600 m). Secondo il resoconto di Roman, i membri della squadra accusano un po’ di stanchezza, ma stanno bene, “anche se la rotazione di acclimatazione è stata dura – ha raccontato Abildaev a mountain.ru – C’era molta neve. E ieri per tutto il giorno c’è stato un vento da uragano – 70 km/h.” Ieri, durante la discesa al Campo 1, hanno cercato nuovamente  il deposito lasciato nella prima uscita e sono riusciti a trovarlo sepolto sotto la neve a 2 metri di profondità.
Attualmente i ragazzi si stanno riposando e prevedono di recuperare per almeno tre giorni.

La doppia spedizione sul versante nepalese del Cho Oyu e al Dhaulagiri, è stata organizzata dalla Federazione alpinistica russa con il sostegno del Ministero dello Sport russo, in occasione delle commemorazioni per  il 100° anniversario dell’alpinismo russo. Entrambe le spedizioni non si avvalgono del supporto di sherpa e dell’ausilio di ossigeno supplementare.