La vetta del Cho Oyu vista da C3, ottobre 2022. Foto Gelje Sherpa

Per la prossima settimana si prevedono ancora venti forti. Improbabile un nuovo tentativo

Al Cho Oyu, forti venti  hanno costretto le guide sherpa a ritirarsi dai 7.300 metri di quota, vanificando il  tentativo di aprire una via commerciale sulla sesta vetta più alta del mondo dal versante nepalese.

“Abbiamo deciso di ritirarci per motivi di sicurezza, a causa del maltempo”, ha dichiarato a Everest Chronicle Pasang Tenje Sherpa, presidente e co-fondatore di Pioneer Adventure.
Per tutta la settimana il vento è stato costante, con una velocità superiore ai 70 km all’ora. Gli scalatori avevano deciso di procedere anche se il vento fosse sceso a 50 km/h, ma non è mai stato inferiore ai 60 km/h.
“È estremamente rischioso tentare di salire sulla parete rocciosa della montagna in queste condizioni. Scalare la montagna è come camminare sul filo di un rasoio. Non possiamo rischiare la vita consapevoli del pericolo a cui andiamo incontro”, ha affermato Pasang Tenje.

E’ il secondo tentativo di Pioneer Adventure sul Cho Oyu. Nel febbraio scorso, Mingma Dorchi Sherpa, uno dei fondatori dell’agenzia, aveva guidato un team di 10 guide per esplorare la via verso la cima del  Cho Oyu dal versante di Thame. Avevano raggiunto i 7.770 m.
Lo scorso ottobre, Mingma ha nuovamente guidato un team di 16 membri nel tentativo di aprire una via commerciale  per la vetta, seguendo lo stesso percorso, ma la squadra è stata costretta a ritirarsi prima di Campo IV. Il gruppo ha atteso una settimana al Campo III prima di dirigersi a Campo IV. Il tempo non è migliorato. “Le condizioni meteo ci hanno ostacolati anche questa volta. Altrimenti avremmo già potuto farcela”, ha detto Pasang.

Gelje Sherpa, guida della norvegese Kristin Harila e della britannica Adriana Brownlee, ha deciso di ritirarsi da Campo III. “Il tempo è sereno, ma la velocità del vento è estremamente pericolosa. Abbiamo quindi deciso di scendere”, ha dichiarato a Everest Chronicle dal Campo Base.

Sette clienti – quattro membri di Pioneer Adventure e tre di Seven Summit Treks – hanno raggiunto il Campo III, mentre la squadra incaricata di fissare le corde ha toccato i 7.300 metri della montagna.

Alpinisti a caccia di record

Il Cho Oyu è l’unica vetta rimasta a Gelje Sherpa (29 anni) per completare i 14 Ottomila. Se ci riuscirà, diventerà il più giovane alpinista ad aver scalato tutte le 14 vette di oltre 8.000 metri. Il record è attualmente detenuto da Mingma Gyabu Sherpa, alias Mingma David, che lo ha conquistato all’età di 30 anni e 166 giorni.

Adriana Brownlee ambisce al primato di  più giovane scalatrice in  vetta a tutti i 14 ottomila. Le restano da scalare lo Shisha Pangma, il Cho Oyu, Gasherbrum I e II. Kristina Harila è in corsa per diventare l’alpinista più veloce a scalare tutti i 14×8000. Deve farlo entro sei mesi. Il trio seguiva il team di sherpa incaricato di fissare le corde fino in vetta al  Cho Oyu.

A febbraio, anche Gelje aveva guidato un’altra squadra di 10 alpinisti dal versante nepalese di Gokyo e aveva raggiunto i 7.900 m prima di ritirarsi. Questa volta è dovuto rientrare dai 7.100 m a causa del vento. In autunno non ha potuto mettere insieme una squadra per un nuovo tentativo, per i debiti contratti durante le precedenti esplorazioni non ancora saldati. “Dovrò scalare il Cho Oyu in cinque mesi per stabilire il record”, ha affermato.

Poiché ad oggi non sembra possibile scalare il Cho Oyu dal versante nepalese, Gelje e altri aspiranti dovranno ottenere un permesso dalla Cina per affrontarlo dal Tibet. Tuttavia, la  montagna è chiusa agli  stranieri dallo scoppio dell’emergenza Covid. Finora, il governo cinese non ha concesso loro i permessi per Shisha Pangma e  Cho Oyu.

Previsioni

Le spedizioni commerciali avevano fissato il 23 ottobre come possibile giorno di vetta, ma l’attuale ritiro dei team ha vanificato tutto. Per la prossima settimana si prevedono venti  compresi mediamente tra 70 e 100 km/h. Con queste previsioni, è improbabile un nuovo tentativo.