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13 Maggio 2022

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Everest (8848 m). Guida nepalese muore dopo l’evacuazione da Campo 2

Dipak Mahat. Fonte THT

Dipak Mahat è morto ieri all’ospedale di Kathmandu, dopo essere stato evacuato dal Campo 2 dell’Everest, colpito da mal di montagna

Ieri  150 scalatori hanno raggiunto la vetta dell’Everest (8.848 m), secondo una stima del quotidiano nepalese The Kathmandu Post, un numero  lontano dal record del 23 maggio 2019, in cui i vertici furono 354 in un solo giorno.

Tra questi, c’era Dipak Mahat, 32 anni, morto ieri all’HAMS Hospital di Kathmandu, dopo essere stato evacuato lunedì dal Campo 2 dell’Everest. Secondo The Himalayan Times, la guida nepalese è stata colpita da gravi sintomi di mal di montagna. Un elicottero  ha trasferito Mahat da C2 all’ospedale dove è stato ricoverato in terapia intensiva ma nulla si è  potuto fare  per salvargli la vita. In base a quanto riportato  dal quotidiano nepalese, a determinare la morte, un’emoraggia, probabilmente causata da edema.

La guida era alla sua prima esperienza sull’Everest. Dipak Mahat, aveva scalato in precedenza Island Peak, Lobuche Peak, Mera Peak, Chulu East, Ama Dablam e Cholatse. Sul tetto del mondo era membro del team della spedizione di High 5 Adventures, gestita localmente da Pioneer Adventure. Era incaricato di supportare Narbin Magar, anche lui nepalese, per  portare una copia del trofeo di Coppa del Mondo in cima all’Everest, insieme alle bandiere dei paesi partecipanti.

Everest: terza vittima della stagione

Dipak Mahat è la terza vittima di questa stagione sull’Everest. Prima di lui sono morti il suo connazionale Ngima Tenji Sherpa, mentre trasportava carichi dal CB al Campo 1, e il russo Pavel Kostrikin, sempre nei dintorni del C1, per probabile mal di montagna.

Anche il vicino Lhotse ha registrato un morto lo scorso fine settimana. Una valanga caduta sulla parete Sud ha travolto il nepalese Khudam Bir Tamang, il cui corpo non è ancora stato individuato.

Un altro scalatore ha perso la vita sul Kangchenjunga durante la spinta al vertice. Narayanan Iyer, 52 anni, morto giovedì 5 maggio, a 8.200 metri di quota.