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2 Gennaio 2023

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Hervé Barmasse e David Goettler verso il Dhaulagiri

Hervé Barmasse e David Goettler in Nepal, inverno 2023. Selfie di Hervé Barmasse Fonte Facebook

Aggiornamento Flash

Svelato l’obiettivo invernale di Hervé Barmasse e David Goettler.

Il nuovo progetto è stato annunciato poche ore da Goettler, attraverso i suoi canali social:

“Buon anno!”, esordisce Goettler.

Per me e Hervé Barmasse, l’inizio di un nuovo anno porta con sé l’inizio di un nuovo progetto in montagna – continua l’alpinista tedesco – Stiamo tornando in montagna, ma non al Nanga Parbat come qualcuno potrebbe pensare. Abbiamo deciso di andare sul Dhaulagiri, qui in Nepal.

Ho scalato il Dhaulagiri nel 2008 con Gerlinde Kaltenbrunner. È stata una delle spedizioni più facili che abbia mai fatto: tutto è andato perfettamente secondo i piani in ogni fase, quindi, naturalmente, ho un ottimo ricordo di questa montagna e sono piuttosto motivato a tornarci per provare qualcosa di diverso. So che la scelta di scalare in inverno e in stile alpino aggiunge maggior complessità a un progetto su un Ottomila… ma in tutta onestà, credo che sia proprio quello che stiamo cercando”

“Ora abbiamo solo bisogno di una pausa tra le nubi per arrivare al Campo Base.”

 

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Perchè il Dhaulagiri?

Dunque, niente ritorno sulla parete Rupal del Nanga Parbat (tentata un anno fa), né Annapurna.

“Alla fine la decisione ricade sul Dhaulagiri per più di un motivo”, spiega Barmasse dal telefono satellitare alla Gazzetta dello Sport. “Il primo è burocratico: il visto per il Pakistan non ci è mai arrivato e ottenere il permesso per la salita senza il visto è impossibile. Quando abbiamo chiesto spiegazioni, ci è stato risposto che pare che ci sia un problema interno con i Talebani ma pure il timore per questa nuova ondata di Covid. Se queste siano scuse o risposte vere e proprie, però non lo sappiamo”. Dhaulgiri e non Annapurna “Perché è una montagna più sicura e con David siamo sempre d’accordo sul tentare sempre le cose più difficili ma anche quelle più sicure”.