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18 Febbraio 2021

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

John Snorri, Ali Sadpara e Juan Pablo Morh rimarranno sul K2

Fonte: Raja Nasir Ali Khan, Ministero dello Sport, Turismo e Cultura del Pakistan/twitter

Annunciata la fine delle ricerche sul K2

L’islandese John Snorri, il pakistano Ali Sadpara e il cileno Juan Pablo Mohr, dispersi sul K2 durante il loro tentativo invernale sul secondo Ottomila  più alto della Terra, rimarranno sulla montagna per sempre. Sono stati ufficialmente dichiarati morti,  in una conferenza stampa che si è tenuta questa mattina a Skardu, alla presenza delle famiglie.

Presenti anche il ministro del turismo di Gilgit-Baltistan Raja Nasir Ali Khan e il figlio di Ali Sadpara, Sajid Sadpara.

“L’amore e il sostegno per l’eroe nazionale Ali Sadpara ha dato una forza immensa a me, mia sorella, i miei fratelli e mia madre. La mia famiglia ed io abbiamo perso una persona di cuore e la nazione pakistana ha perso un coraggioso e grande avventuriero appassionato di alpinismo”, ha dichiarato emozionato Sajid, sottolineando che l’amore dei pakistani ha donato alla sua famiglia un grande sostegno in un momento tragico. Sajid ha confermato che seguirà le orme di suo padre e continuerà a scalare. Il giovane alpinista ha anche affermato di credere che suo padre e gli altri due alpinisti siano riusciti a raggiungere la vetta del K2 e che abbiano avuto un incidente durante la discesa.

i famigliari di Snorri, Mohr e Sadpara presenti giovedì alla conferenza stampa a Skardu. – Foto: Alpine Club of Pakistan

“Tutti e tre erano alpinisti forti – volenterosi, capaci e coraggiosi. Sulla base dell’ultimo contatto telefonico con John Snorri, siamo certi che tutti e tre gli uomini siano riusciti ad arrivare in vetta al K2 e durante la discesa sia successo qualcosa”, ha riferito un portavoce delle famiglie degli alpinisti stranieri, leggendo un comunicato.

Il tragico attacco alla vetta è iniziato tra il 4 e il 5 febbraio, intorno all’una di notte, da C3 alto (7300 m). Snorri, Mohr, Ali Sadpara e suo figlio Sajid, avevano previsto di raggiungere la vetta dopo 14 ore di attività. Alle 10, al Collo di Bottiglia, Sajid si è ritirato a causa di un guasto al suo erogatore di ossigeno. Gli altri hanno continuato il loro attacco. Sajid è riuscito a tornare a Campo 3 alto, dove ha atteso gli alpinisti. Sfortunatamente, John, Ali e Juan non sono più rientrati.

Il 6 febbraio, Sajid è sceso da solo da C3. Il giovane pakistano era esausto. Nello stesso giorno, è stata lanciata un’operazione di ricerca e salvataggio in elicottero mentre una squadra di alpinisti perlustrava la montagna via terra. Un elicottero militare ha effettuato un volo di ricognizione a un’altitudine di circa 7.000 m senza succcesso. La ricognizione aerea è stata ripetuta il 7 febbraio, con esito negativo.
Nella ricerca, sono state utilizzate immagini satellitari ad alta risoluzione fornite da ICEYE. Esaminati anche i dispositivi che gli scalatori avevano con sé (Garmin, Thuraya, Inmarsat). L’esercito pakistano ha impiegato aerei militari F-16,  C130 e tecnologie a infrarossi per le successive ricognizioni. Purtroppo degli alpinisti nessuna traccia.
Un’ora fa,  Raja Nasir Ali Khan, ministro del Turismo e dello Sport pakistano, ha dichiarato ufficialmente la morte dei tre alpinisti.

 

Chi erano John Snorri, Ali Sadpara e Juan Pablo Mohr?

Fonte e approfondimento