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28 Novembre 2022

Ambiente e Territorio · Alpi Orientali · Aree Montane · Italia · Veneto

Le Regole d’Ampezzo ridanno al Demanio la gestione di cime, crode, sentieri e torrenti della valle

Dolomiti Bellunesi. Foto archivio Parco Dolomiti Bellunesi

Le Regole: “Troppe responsabilità con il clima che cambia”

Le Regole d’Ampezzo, l’antica forma di proprietà collettiva delle famiglie cortinesi, abbandonano la gestione delle cime della valle e la restituiscono allo Stato, ovvero al Demanio.

Una decisione sofferta, presa a fine ottobre dalla magnifica comunità di Cortina, a causa soprattutto degli alti rischi in alta montagna causati dal cambiamento climatico, dopo la tragedia del ghiacciaio della Marmolada.

Nell’assemblea del 30 ottobre scorso le Regole di Cortina hanno così deciso di ridare al Demanio la gestione di cime, crode, sentieri e torrenti, ovvero quei migliaia di ettari improduttivi situati ad alta quota affittati dallo Stato 30 anni or sono, quando nacque il Parco delle Dolomiti Bellunesi, per garantire sicurezza, l’accessibilità ai percorsi d’alta montagna e impedire ogni tipo di speculazione.

Quello pagato annualmente al Demanio era un affitto simbolico. Le Regole versavano però di tasca propria una somma tra i 14 e i 15mila euro per una polizza assicurativa a garanzia di eventuali chiamate in causa per incidenti a persone o altri danni. Continueranno in ogni caso a gestire la proprietà collettiva dei boschi e dei pascoli della conca di Cortina, un patrimonio verde di 16 mila ettari dai quali ricavano il legname che viene donato alle famiglie.

Perplesso su questa rivoluzione anche il sindaco di Cortina, Gianluca Lorenzi “L’ambiente va manutenuto, e non so se il Demanio sia in grado di assumersi un compito così gravoso. Adesso dovremo capire quale sarà l’iter, cosa farà il Demanio, come vorrà gestire i territori con responsabilità”. Fonte