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20 Febbraio 2019

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Matteo Della Bordella e Matteo Pasquetto rinunciano alla Est del Cerro Torre

Matteo Della Bordella e Matteo Pasquetto sulla Est del Cerro Torre a inizio febbraio 2019. Selfie di M. Della Bordella. Fonte: ragnilecco.com

Il progetto rinviato alla prossima stagione

Meteo inclemente in Patagonia per Matteo Della Bordella e Matteo Pasquetto, che rinunciano momentaneamente al progetto di salire la parete Est del Cerro Torre in stile alpino,  lungo la via che percorre il grande diedro camino di destra, affrontato nel 1979/80 dagli inglesi Burke e Proctor.

“Non vediamo l’ora di tornare in Patagonia con lo stesso obiettivo tra una decina di mesi e  speriamo con un’arma in più, ovvero Matteo Bernasconi. Sono fermamente convinto che essere in una cordata composta da tre persone e con un terzo alpinista affidabile e forte come Berna possa aumentare di molto le nostre possibilità di successo”.

I due alpinisti resteranno in Patagonia ancora per due settimane. Saranno infatti impegnati nelle riprese per il film dedicato a Casimiro Ferrari.

“Il programma prevede di spostarci sul lato Ovest del Cerro Torre, per salire la mitica via aperta dai Ragni di Lecco nel 1974 – spiega Della Bordella –. Insieme a noi ci sarà Nicola Lanzetta e il cameraman Jonathan Griffith, il quale avrà il compito di raccogliere riprese per un film al quale ormai sto lavorando da due anni insieme al regista svizzero Fulvio Mariani.”

Saliti 6 nuovi tiri al Cerro Mocho

Matteo Della Bordella, Matteo Pasquetto e Brette Harrington sulle fessure del Cerro Mocho, Patagonia. Foto: Nicola Lanzetta

All’inizio della scorsa settimana, Della Bordella e Pasquestto avevano anche tentato l’apertura di una via più breve e meno impegnativa, sul Cerro Mocho.
A loro si è unita la forte climber canadese Brette Harrington.

Della Bordella: “Abbiamo salito 6 tiri nuovi, sempre verticali o strapiombanti e su fessure svasate, prima di renderci conto che purtroppo avevamo ancora davanti un centinaio di metri molto impegnativi e non saremmo riusciti a finire la nostra via in tempo prima della notte. Così dopo 13 ore di scalata fino al 7b e con un tiro in artificiale magistralmente condotto da Brette, abbiamo deciso di scendere e fare ritorno alla nostra tenda. I tiri fatti comunque sono stati tutti assolutamente fantastici come scalata e come impegno globale e psicologico per la roccia delicata e la difficile proteggibilità”.

Brette Harrington e Matteo Della Bordella. Fonte: ragnilecco.com

Fonte e approfondimento