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6 Novembre 2023

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Mt. Flat Top: giovane team svizzero completa la prima salita della parete Nord

Da sinistra a destra: Matthias Gribi, Nathan Monard e Hugo Béguin al ritorno al Campo Base Avanzato ©Happy S Kant

Nathan Monard, Hugo Béguin e Matthias Gribi hanno battezzato la via di salita “Tomorrow is Another Day” (1.400 m, ED; WI4, M6, A2, 5c)

Tra il 2 e il 7 ottobre scorso, tre giovani alpinisti svizzeri – Nathan Monard (27), Hugo Béguin (24) e Matthias Gribi (23), hanno completato con successo la prima salita della parete Nord del Mt. Flat Top, una montagna di oltre 6.000 metri, scalata poche volte, nel Kishtwar,  nello stato di Jammu e Kashmir, all’estremo nord-ovest dell’India.

La nuova via di salita è stata battezzata “Tomorrow is Another Day”  (1.400 m, ED; WI4, M6, A2, 5c).

“Sognavamo questa montagna da 2 anni. E quest’anno, a differenza del 2022, abbiamo ottenuto i permessi di scalata!! – racconta Matthias Gribi sui suoi canali social – Così siamo partiti per il Kishtwar e la Valle di Nanth Nallah con l’obiettivo di aprire una via sull’inviolata parete Nord del Flat Top (alto 6.057 metri, secondo il nostro Inreach)”.

Hugo e Matthias erano già stati in questa zona nel 2022 quando realizzarono la 2a salita della Cresta SO del Chomochior (6.278m), come membri di una squadra del Club Alpino Svizzero.

Su questo versante si contava un solo tentativo lanciato sullo sperone Nord dai neozelandesi Timothy Elson e Richard ‘Reg’ Measures (2018), respinti a 5400 metri di quota.

Flat Top, parete Nord: Tomorrow is Another Day (1 400 m, ED ; WI4, M6, A2, 5c) ©Hugo Béguin

Gli svizzeri hanno installato il Campo Base Avanzato sul ghiacciaio Brammah alla fine di settembre e, dopo essersi acclimatati, hanno lanciato  un primo  tentativo, sventato dalle nevicate. Qualche giorno dopo, approfittando di una nuova finestra, sono tornati in parete e, anche se  ostacolati da una forte nevicata in mattinata, sono riusciti ad allestire un primo bivacco 200 metri  più in alto.

“Alla fine, malgrado distese di ghiaccio in condizioni pessime, tratti di misto, dure sezioni di roccia, progressione in neve profonda, un bivacco precario per  un totale di 4 bivacchi sulla montagna (3 in salita /1 in discesa), abbiamo realizzato il nostro obiettivo. Che avventura!”,

“È stato un sollievo, perché fino all’ultimo momento non eravamo sicuri di farcela e ritirarsi sarebbe stato molto complicato”.

Il team ha raggiunto la vetta al tramonto. La discesa è avvenuta attraverso la parete Ovest, dove i tre hanno bivaccato prima di rientrare al Campo Base.