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1 Marzo 2019

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Nanga Parbat. Al CB si attende Alex Txicon con i droni

Nanga Parbat, inverno 2019. Fonte: Nardi/facebook

Troppo alto i rischio valanghe per un azione sulla montagna del team Russo-Kazako-Kirghiso

Ancora nessun segnala da Daniele Nardi e Tom Ballard dispersi sul Nanga Parbat. Non si hanno più loro notizie dal pomeriggio di domenica.

Le operazioni di soccorso sono proseguite sul piano organizzativo nella notte in stretto contatto con l’Ambasciata, che con il supporto dell’Esercito Pakistano sta operando per ottenere tutte le autorizzazioni per far decollare gli elicotteri.

Rispetto ai piani di ieri, è intervenuto un cambio di programma.

Dallo staff di Nardi: “Il piano concertato prevede per questa mattina di prelevare l’alpinista basco Alex Txikon con 3 suoi collaboratori, tra cui un medico, dal campo base del K2 per trasportarli al Campo Base del Nanga e poi in una posizione più vicina alla parete Diamir in direzione del Campo 1 .

Da lì Txikon attiverà tre droni di particolore potenza per il volo in quota e autonomia che perlustreranno tutta la zona dello Sperone Mummery, fino al plateau sovrastante e lungo tutte le ipotetiche vie percorribili dai due alpinisti che si stanno ancora ricercando.

Invernale al K2 2019. Foto: Alex Txikon

Il team russo al K2 che si era offerto di intervenire, in accordo con l’organizzazione non sarà attivato a causa del forte rischio valanghe sul Nanga.

“Meglio procedere alle ricerche con sofisticati sistemi elettronici di sorvolo – spiega lo staff di Nardi – Il meteo, seppur peggiorato da ieri è ancora sufficentemente buono per muoversi con gli elicotteri ; si stanno attendendo le autorizzazioni al volo dato che lo spazio aereo pakistano è ancora chiuso a causa delle turbolenze militari nelle relazioni tra Pakistan e India.

Nanga Parbat, inverno 2019. Fonte: Pakistan Mountain News

L’Ambasciatore Pontecorvo è in costante contato con lo stato Maggiore dell’Aereonautica Pakistana e con l’organizzazione dei soccorsi.”

Anche l’alpinista francese Elisabeth Revol è  in contatto con l’organizzazione dei soccorsi per fornire il suo  supporto e la sua esperienza.