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11 Giugno 2021

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Pakistan. Spedizioni estive in Karakorum e Kashimir

Karakorum, Ghiacciaio del Baltoro. Fonte: wikimedia.org

In questa stagione, nessuna mega-spedizione

La decisione del Pakistan di  impedire ai nepalesi l’ingresso nel paese a causa del COVID, ha provocato la cancellazione di molte spedizioni non solo dal Nepal ma anche da Stati Uniti ed Europa.

Ora il Pakistan ha revocato le restrizioni e  da ieri ha aperto il paese ai portatori di alta quota. Gli sherpa potranno, pertanto, entrare nel Paese, seguendo ovviamente le norme imposte dal governo per contrastare l’emergenza pandemica: dovranno presentare un certificato di avvenuta vaccinazione, eseguire un test PCR e mettersi in quarantena per 10 giorni a proprie spese.

Poiché la stagione è già iniziata, è improbabile che gli operatori nepalesi o altre agenzie internazionali  abbiamo il tempo di riorganizzare le loro grandi spedizioni commerciali. Tuttavia,  potrebbero mettere in campo team più piccoli  o seguire  iniziative individuali.

Intanto, piccoli team si stanno dirigendo verso del montagne del Karakorum e del Kashmir.

Team sulle montagne pakistane

Il canadese Ian Welsted  e lo statunitense Graham Zimmerman,  puntano alla Cresta Ovest del K2 (8611 m). La loro è una spedizione in stile alpino e senza ossigeno supplementare.

Scalare il K2 (8.611 m) dallo Sperone degli Abruzzi, è l’obiettivo  del pakistano Mirza Ali (Karakorum Expeditions) che ha organizzato una spedizione commerciale. Fra gli stranieri ci sarà l’alpinista scozzese Rick Allen che tenterà la seconda montagna più alta della Terra senza ossigeno supplementare. Del team di Karakorum Expedition, faranno parte le guide internazionali Jordi Tosas e Stephan Keck, membri della squadra addetta al fissaggio delle corde. La spedizione di Ali procederà poi per il Broad Peak (8.047 m).

La scalatrice belga Sophie Lenaerts è pronta per il doppio obiettivo Broad Peak (8.047 m) e K2 (8.611 m). Dopo aver sciato nell’area del Biafo lo scorso autunno, Lenaerts sta tornando in Pakistan con i connazionali  Steff Maginelle e Jeff Spelmans. Maginelle ha già scalato l’Everest, il Makalu (senza O2), il Lhotse (senza O2) ed entrambi i Gasherbrum (senza O2). Lenaerts ha lo stesso curriculum, ma senza GII. Spelmans ha salito in solitaria Khan Tengri e Lenin Peaks.
Con loro ci saranno Niels Jespers (Nanga Parbat 2018, tentativo K2 nel 2019),  Wouter Noterman e Luc Beirinckx, alla loro prima esperienza su un Ottomila. Noterman e Beirinckx si avvarranno ciascuno di un portatore d’alta quota locale.

Lotta Hintsa e Don Bowie al Campo Base del Broad Peak. Foto: Hussain Aziz

Don Bowie e Lotta Hintsa sono tornati al Broad Peak (8.047 m), sperando che la stagione estiva consenta loro di raggiungere la vetta. Ricordiamo che nel 2020 il loro  tentativo invernale con Denis Urubko non andò a buon fine. Sono arrivati ​​al campo base sabato scorso.

Una squadra andalusa guidata da Manuel Gonzalez ha lasciato ieri Islamabad. Tenterà quella che chiamano la via Messner del Nanga Parbat (8.126 m), unica montagna nel massiccio del Kashmir. Dal momento che si avvicineranno al ghiacciaio Diama, si misureranno sulla via che Messner percorse in solitaria nel 1978 sul lato destro della parete del Diamir. Con Gonzalez, ci sono Enrique Osiel, Iñigo Delgado, Sergio Carrascoso e Carlos Santafe.

Si attendono invece dettagli sul tentativo del 32enne  Sirbaz Khan ai Gasherbrum I (8.080 m) e II (8.035 m). L’alpinista pakistano è arrivato a Gilgit  il 6 giugno con  Abdul Joshi, Muhammad Munawar, Muhammad Zeshan Munawar e Sajid Ali Sadpara.

Sajid Ali Sadpara (primo a destra), Sirbaz Kahn (secondo a sinistra) con Abdul Joshi, Muhammad Munawar, Muhammad Zeshan Munawar, presso New Islamabad International Airport. Fonte: Saad Munawar/facebook

Sajid Ali Sadpara, figlio del compianto Muhammad Ali Sadpara, aveva annunciato mesi fa che quest’estate avrebbe guidato una spedizione al K2 (8.611 m) per ritrovare i corpi di suo padre e di John Snorri e Juan Pablo Mohr. Il suo obiettivo è anche  quello di ripulire la via degli Abruzzi dalle vecchie corde e dai rifiuti.

Shispare, vista aerea. Fonte: wikipedia

I francesi Yannick Graziani, Patrick Wagnon e Helias Millerioux hanno appena allestito il campo base ai piedi dello Shispare (7.611 m), nell’area del Batura Muztag. Sono accompagnati da due locali. Lo Shispare è stato scalato solo tre volte. Il trio francese può essere seguito attraverso il tracker di Millerioux.

Nancy Hansen (Canada) e Ralf Dujmovits (Germania) tenteranno il Biarchedi I (6.810 m), una vetta inviolata tra Chogolisa e Masherbrum.

Kim Hong-Bin. Fonte: facebook

E’ in Karakorum anche il sudcoreano Kim Hong-Bin. Il 56enne punta al Broad Peak (8.047 m), la sua 14° vetta di 8.000 metri. In  caso di successo, Kim sarebbe il primo alpinista disabile a salire tutti i 14 Ottomila. Dal 1991 l’alpinista sud-coreano scala senza tutte e dieci le dita. Le perse sul Denali (6.190 m), in Alaska, la montagna più alta del Nord America: Hong-bin subì un congelamento così grave che tutte le dita dovettero essere amputate.