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20 Aprile 2018

Ski · Ski Touring e Ski Alp · Europa

I polacchi Adam Gomola e Bartek Golec completano la traversata delle Alpi con sci e biciclette. Guarda il video

Adam Gomola e Bartek Golec. Fonte: wspinanie.pl

33 giorni, 1.690 chilometri, 71.500 metri di dislivello. Questi sono i numeri della Traversata delle Alpi, da est a ovest, che i polacchi Adam Gomola e Bartek Golec hanno appena completato

“La Traversata delle Alpi è completata! Dopo una tappa in bicicletta siamo arrivati ​​a Nizza”,  così lo hanno annunciato i polacchi Adam Gomola e Bartek Golec, nei loro canali social, lo scorso 8 aprile.

Gomola e Golec hanno completato uno dei progetti scialpinistici polacchi  più ambiziosi: la Trawers Alp, affrontando con gli sci e le biciclette 1.690 chilometri e 71.500 metri di dislivello.

I due hanno lasciato il comune di Gloggnitz in Austria il 6 marzo, e per 33 giorni hanno attraversato le Alpi con gli sci e  biciclette a pedalata assistita seguiti da un camper che, con loro, ha attraversato  Austria, Italia, Svizzera e Francia.

“Abbiamo attraversato Raxalpe, Veitschalpe e il massiccio di Hochschwab… poi le Alpi di Eisenerz,  le Alpi dei Tauri orientali, la catena montuosa degli Alti Tauri, le Alpi dello Zillertal, il Gruppo di Tessa, le Alpi di Ötztal, Livigno, le Alpi Lepontine e le Alpi del Valais. “in questa parte  finale abbiamo affrontato il passo più alto del tour, l’Adlerpass (3.789)”. Infine, il massiccio del Vanoise, il Queyras e il massiccio del Mercantour a Nizza “.

Arch. Trawers Alp/facebook

La nascita del progetto

“L’idea è nata nella mia testa un paio di anni fa, ma poi ci siamo concentrati  sui Tatra” ha spiegato Adam Gomola pochi giorni fa in un’intervista al quotidiano polacco Wspinanie. “dopo aver attraversato l’intera catena dei Monti Tatra, era arrivato il tempo per le Alpi.”

Avevano  preparato una tabella di marcia da seguire, hanno spiegato, ma molte cose sono cambiate durante la traversata, in base alle condizioni meteo/neve/valanghe . “Sapevamo in anticipo che non avremmo percorso a piedi i tratti senza neve nelle vallate (come sulla storica Route), ma solo in bicicletta. Grazie a questo siamo riusciti a completare questa traversata in tempi record. In media, questo percorso viene effettuato in 60 giorni. “

“Nello scialpinismo il fattore determinante è il tempo e le condizioni della neve – continua Gomola –  Se sei preparato a livello sportivo, in buone condizioni fisiche, vai ovunque e superi tutto. Ma, in caso di maltempo, anche un passaggio apparentemente facile può rivelarsi molto pericoloso. Abbiamo avuto circa il 60% di giornate di sole, le restanti sono state più complicate.”

arch. TrawersAlp/facebook

arch. Trawers Alp/facebook

Il punto più pericoloso: la Tete Blanche (3.710 m) sul confine svizzero-italiano

I due pensavano di affrontare anche il Monte Bianco, poi hanno rinunciato: “Quando siamo arrivati ​​a Courmayeur, le previsioni del tempo erano pessime, con un grado 3 di pericolo valanghe, e una tendenza  al peggioramento. Era il giorno della valanga a Chamonix, in cui è morto Emmanuel Cauchy, medico di Elizabeth Revol,  e non volevamo esporci a rischi inutili.”

Il momento più difficile è stato il passaggio da Zermatt a Arolla. La visibilità zero, il vento forte ci ha fatto  vagare a vuoto ed è stato difficile avanzare nonostante il  GPS. Ad un certo punto a Tete Blanche, ci siamo imbattuti in uno svizzero solitario,  totalmente confuso, anche se era lì per la settima volta. Lo abbiamo legato alla nostra corda e insieme abbiamo  lottato per la sopravvivenza. Grazie a Dio siamo stati in grado di raggiungere Arolla. Inizialmente lo svizzero voleva rimanere nella Cabana de Bertol, ma quando siamo arrivati ​​ha deciso di venire con noi.

Arch. TrawersAlp/facebook

Un progetto senza sponsor

Nell’intervista i due atleti hanno precisato  di non essere stati a conoscenza della Traversate della Alpi, attualmente in corso, sponsorizzata da RedBull.

“Non sapevamo nulla di questo progetto, lo apprendiamo ora  .. Ovviamente, il nostro percorso si sovrappone in alcune parti. Il nostro obiettivo, tuttavia, non era quello di ripetere le vie storiche.”

“Il nostro progetto non aveva sponsor, l’unico sostegno è stato  quello del nostro amico Staszek Kruczek con un camper di venti anni. Abbiamo fatto tutto il percorso in due, il progetto Red Bull  è molto ambizioso e coinvolge stelle dello sport mondiale”.

Adam Gomola è guida alpina e maestro di sci, mentre Bartek Golec è istruttore di sci, allenatore di biathlon, alpinista e mountain racer.

arch. TrawersAlp/facebook

La giornata-tipo dei due scialpinisti durante la traversata

Cosa contemplava la giornata-tipo dei due atleti?  “Ci alzavamo verso le 6 del mattino – spiegano nell’intervista –  Facemmo colazione e poi iniziava il nostro tour. Il nostro amico Staszek Kruczek faceva la spesa, preparava un pasto e si dirigeva verso il punto di uscita. Superavamo due passi durante il giorno, facevamo una piccola pausa in camper per un pasto, poi in bici per spostarci al punto di partenza del passo successivo. L’idea era quella di superare l’intero percorso con la forza dei nostri muscoli, senza usare auto o altri mezzi a motore. Nel tardo pomeriggio si raggiungeva il camper, si cenava, analizzavamo tempi e condizioni della neve ed eventualmente si correggevano le cose per la tappa successiva. Alle 21.30 circa si andava a dormire, dopo 50 km percorsi durante il giorno.