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23 Ottobre 2020

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Sospesi i voli per la regione dell’Everest: un caso Covid-19 a Namche

Namche Bazar, Nepal. Sullo sfondo il Kongde Ri Peak (6.187 m). Fonte: wikipedia/©stevehicks

Il Nepal ha appena riaperto le frontiere ad alpinisti e trekker e già impone nuove restrizioni

Ieri 22 ottobre, il comune rurale di Khumbu Pasanglhamu ha vietato tutti i voli nella regione intorno al Monte Everest fino a nuovo avviso.  Motivo: un caso di infezione da coronavirus a Namche Bazaar (3.440 m), il villaggio principale della regione del Khumbu.

Il quotidiano “The Himalayan Times” riporta che alcune zone di Namche sono state isolate.

Alpinisti e trekker stranieri già a Kathmandu

Nei giorni scorsi, sono arrivati a Kathmandu i primi alpinisti e trekker stranieri, attualmente in quarantena obbligatoria nei loro hotel.

All’ingresso in Nepal hanno dovuto presentare un test coronavirus negativo, effettuato entro le 72 ore precedenti. Il quinto giorno di permanenza nel paese, è previsto un altro test, che se risulterà ancora negativo, dovrebbe permettere ai membri dei team di continuare il loro viaggio.

L’Ama Dablam, vicino all’Everest, deve attendere…

Tra coloro che soggiornano a Kathmandu ci sono alcuni nomi noti della scena alpinistica: Garrett Madison (USA), dieci volte in vetta all’Everest, il britannico Kenton Cool, che ha scalato la montagna più alta del mondo 14 volte  e lo sceicco Mohammed bin Abdullah Al Thani, 38 anni, membro della famiglia reale del Qatar. Nel 2013 è stato il primo del Qatar in cima al Monte Everest e nel 2016 ha completato con il Denali (Alaska), le Seven Summits, le montagne più alte di tutti i continenti.

Madison, Cool e Sheikh Al Thani hanno lo stesso obiettivo: l’Ama Dablam (6.812 m), vicino all’Everest. Possono solo sperare che la chiusura del Khumbu per i turisti stranieri venga presto revocata.