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15 Maggio 2023

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Spedizioni primaverili sugli Ottomila: vertici su Makalu, Cho Oyu, Everest e Dhaulagiri

Kristin-Harila. Fonte sito ufficiale

Makalu (8.845 m)

Sabato 13 maggio, il team incaricato di fissare le corde sul Makalu (8.485 m), ha raggiunto la vetta. Con loro, la norvegese Kristin Harila, supportata da Tenjen Lama Sherpa e Lakpa Sherpa (team leader).

Il gruppo, che comprendeva Chhiring Namgyal Sherpa, Dorchi Sherpa, Angdemba Sherpa, Furtemba Sherpa, Pema Sherpa e Ang Dawa Sherpa, è arrivato in cima alle 8:35 (ora in Nepal).

Sempre in  mattinata, alle  ore 11:05, anche la squadra di Imagine Nepal, composta da Raul Erik Helander (Svezia), Pemba Chhiri Sherpa e Ngima Nuru Sherpa ha raggiunto il vertice,

Secondo la classifica stilata da 8.000.com (che indica solo gli scalatori che raggiungono la vera vetta di ogni montagna), Harila ha completato i 14×8.000 più velocemente di qualsiasi altro scalatore. Tuttavia la norvegese  quest’anno spera di battere il suo stesso record, passando da un campo base all’altro e partecipando alle varie spinte al vertice man mano che si attuano. Harila punta, infatti, a completare tutti i 14×8.000 in soli sei mesi. Il Makalu rappresenta la sua terza vetta, in questo progetto.

Cho Oyu (8.200 m)


Sabato 13 maggio, la messicana Viridiana Alvarez  ha raggiunto la vetta del Cho Oyu (Tibet).

Alvarez, unica cliente rimasta nel team di Climbalaya/Seven Summit Treks, è supportata da un gruppo di alpinisti nepalesi e tibetani. Ulteriori dettagli sulla salita si conosceranno solo al loro rientro al campo base.

Alvarez non aveva potuto prendere parte alla spinta al vertice  della scorsa settimana con Kristin Harila, Tenjen Sherpa e Ngima Rita Sherpa,  a causa di problemi ad una caviglia.

Prima del Cho Oyu, l’intero team Climbalaya  aveva scalato con successo lo Shisha Pangma (26 aprile).

Everest (8.848 m)

Everesrt primavera 2023: team fissaggio corde Imagine Nepal

La squadra di fissaggio corde di Imagine Nepal,  guidata da Dawa Gyalgje Sherpa, sabato 13 maggio alle ore 13:52 (ora in Nepal), ha raggiunto la vetta dell’Everest. Divisi in due gruppi e coordinati dal campo base da Mingma G, gli Sherpa, hanno affrontato forti venti durante la salita. Venerdì scorso,  quattro di loro, seguiti da un fotografo, hanno aperto la via dal Colle Sud al Balcony, a 8.430 m. Lì sono stati sostituiti da una seconda squadra che ha proseguito il lavoro per la vetta sud. I due team si sono poi riuniti e hanno raggiunto il vertice insieme.

La squadra, non si è limitata a sistemare le corde. Ha anche recuperato quelle vecchie e le bombole usate. “Ogni piccolo sforzo che facciamo può avere un impatto significativo sull’ambiente montano”, ha reso noto Imagine Nepal in un comunicato. “Dopo il ritorno dalla vertice, il nostro team continuerà a recuperare i rifiuti dal Colle Sud e oltre”.

Come previsto, all’apertura della via per la vetta, sono seguiti i primi vertici di clienti internazionali.

La prima scalatrice straniera a scalare l’Everest quest’anno è una donna. Si tratta della pakistana Naila Kiani, che ha raggiunto il vertice con Pasang Temba Sherpa alle 8:02 di domenica 14 maggio. Naila Kiani ha già scalato K2, il Gasherbrum I e II e l’Annapurna.

A seguire, in cima altri membri del team di Imagine Nepal: Jessica Rae Wedel (Stati Uniti) con Ang Mingma Sherpa, Marton Peter Prize (Ungheria) con Pasang Dawa Sherpa, Lianhui Cui (Cina) con Thundu Sherpa e, una seconda donna pakistana, Nadia Azad con Pemba Chhiri Sherpa.

Sajid Sadpara. Fonte: facebook

Sajid Sadpara ha completato la prima salita senza O2 supplementare della stagione. Il giovane pakistano, seppur nel team EliteExped, ha progredito da solo, senza bombole di ossigeno né supporto di Sherpa.

Sono quasi 200 gli alpinisti attualmente in salita verso il vertice dell’Everest.

Gli unici che stanno tentando il ‘tetto del mondo’ senza l’ausilio di ossigeno supplementare e il supporto di Sherpa, sono l’ungherese Suhajda Szilard e lo spagnolo Kilian Jornet.  Stefi Troguet (Andorra), sta procedento senza O2 supplementare ma con il supporto di Sherpa.

Dhaulagiri (8.167 m)

Dhaulagiri. ©Oswald Rodrigo Pereira

Domenica 14 maggio, alle 7:30 (ora in Nepal), Bartek Ziemski e Oswald Rodrigo Pereira hanno raggiunto la vetta del Dhaulagiri senza l’ausilio di ossigeno supplementare e il supporto di Sherpa. Ziemski è sceso al campo base con gli sci, mentre Pereira ha completato la discesa a piedi e ha raggiunto il campo base alle 18:30.

E’ il secondo ottomila della stagione per i due polacchi, dopo l’Annapurna (17 aprile).

I due dovrebbero essere gli unici ad aver raggiunto la vetta del Dhaulagiri, tra i 36 alpinisti muniti di permesso di scalata. Uta Ibrahini, a Campo 2 giovedì scorso, è rientrata al campo base perché in quel momento le corde fisse non erano ancora state sistemate oltre C2.

Gli sherpa hanno comunicato di aver raggiunto il Campo 3 (7.400 m) sabato scorso. I polacchi, che hanno iniziato di lì la loro spinta al vertice (alle 00:05 di domenica),  potrebbero aver progredito senza corde. Si attendono ulteriori dettagli in merito.

Oswald Rodrigo Pereira e Bartek Ziemski. Fonte Mad Ski Project 2023 ©Patryk Sandach Photography | Katalog Marzen