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23 Ottobre 2019

Alpinismo e Spedizioni · Vertical

Tengkangpoche (6487 m), pilastro Nord: Quentin Roberts e Juho Knuuttila fino a quota 5930 metri

Quentin Roberts e Juho Knuuttila sul pilastro Nord del Tengkangpoche, autunno 2019. Fonte: Quentin Roberts/facebook

Alla cordata formata dal canadese e dal finlandese rimaneva un giorno per completare una delle vie più ambite di questa cima di 6.487 metri, nella valle del Khumbu. Almeno quattro spedizioni precedenti hanno effettuato il tentativo, senza successo

Il versante settentrionale del Tengkangpoche (6.487 m) ha esercitato una notevole attrazione per alcuni dei più importanti scalatori degli ultimi due decenni. Lì hanno scalato nomi celebri come Nick Bullock e Nick Carter, Nick Bullock, Will Gadd, Ueli Steck e Simon Anthamatten o Ines Papert. Di tutti loro, solo Steck e il suo connazionale riuscirono nell’impresa diventando i primi a scalare la parete Nord nel 2008.

Anche l’Equipe spagnola di  Alpinismo di Simón Elías nel 2008 e, in precedenza (2005),  il trio formato da Guillermo Yeste, Francisco González e Miguel Ángel González lo avevano tentato in inverno.

La muraglia ha  un  evidente pilastro diventato una delle linee verticali più ambite della valle del Khumbu. Molti hanno preferito rinunciare a causa delle evidenti difficoltà che presenta.

I primi a tentarlo furono i  francesi, con un team guidato da Hervé Qualizza e Severin Marchand. Il secondo giorno si spostarono dal pilastro a causa delle eccessive difficoltà, che avevano calcolato richiedere almeno altri 12 giorni sulla parete. Lo stesso autunno, gli slovacchi Jaroslav Dutka e Martin Heuger salirono il pilastro Nord del Tengkangpoche fino a quota 5.400 metri, dopo otto giorni di sforzi.

Nel 2006, i canadesi John Furneaux e Matt Maddaloni raggiunsero  i 5.750 metri, dopo 14 giorni di scalata.

Autunno 2019: Quentin Roberts e Juho Knuuttila sul pilastro Nord del Tengkangpoche. Fonte: facebook

Fino a 5.930 metri di quota in 6 giorni

Quentin Roberts e Juho Knuuttila hanno affrontato il pilastro Nord, utilizzando informazioni e fotografie di altri alpinisti che conoscevano la parete come Will Gadd o Ines Papert.

Hanno iniziato  molto bene e hanno progredito rapidamente. In effetti, il terzo giorno avevano già raggiunto la quota di John Furneaux e Matt Maddaloni. Tuttavia, le cose – da quel momento – si sono  complicate. La scalata è diventata più dura e complessa fino a quando non hanno finalmente superato i 5.930 metri i quota, a poche centinaia di metri dalla cresta che porta in cima.

Purtroppo, come hanno raccontato nei loro canali social, a causa di condizioni sfavorevoli (ghiaccio sciolto in cima alla montagna), si sono imbattuti in una lastra di roccia completamente liscia che non hanno voluto perforare. “L’avremmo superata con un semplice trapano manuale, ma è un pezzo incredibile di roccia da mantenere intatto. Lo saliremo nelle giuste condizioni … Ho già annotato una serie di cose da correggere per il prossimo tentativo “, ha reso noto Quentin Roberts.

Quentin Roberts e Juho Knuuttila sul pilastro nord del Tengkangpoche, autunno 2019. Fonte: Q. Roberts/facebook

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