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10 Giugno 2016

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

TRAGEDIA SUL LAILA PEAK: alpinista perde la vita durante la discesa con gli sci

I quattro componenti della spedizione al Laila Peak. Comelli, in primo piano. Fonte: Facebook

I quattro componenti della spedizione al Laila Peak. Comelli, in primo piano. Fonte: Facebook

TRAGEDIA SUL LAILA PEAK: LEONARDO COMELLI PERDE LA VITA DURANTE LA DISCESA

Era partito il 25 maggio alla volta del Gondogoro Glacier, nel Karakorum pakistano, il fotografo e alpinista Leonardo Comelli;  con lui le guide alpine Carlo Cosi ed Enrico Mosetti (capospedizione) e il maestro di sci Zeno Cecon. Obiettivo: esplorarne le vette con gli sci e tracciare nuove linee.

Comelli, 27 anni, di Muggia,  sarebbe scivolato attorno alle sette (ora locale) davanti agli occhi dei compagni, durante un traverso con gli sci ai piedi. Stava rientrando dal tentativo alla cima del Laila Peak, avvenuto ieri mattina come da programma.

La partenza dal campo alto, posizionato quattro giorni fa a 5.350 metri di altitudine era avvenuta verso le quattro del mattino ora locale, le sette del nostro fuso orario.
Le condizioni meteorologiche e quelle della neve erano ottime per effettuare la salita.

Giovedì mattina sono arrivati a circa centocinquanta metri dalla vetta, ma poi hanno deciso di rientrare, perché il pendio terminale era troppo carico di neve e poco sicuro. La decisione è stata dunque saggia e prudente.

L’incidente è avvenuto attorno alle sette del mattino, a discesa già iniziata.

Quando è successo i compagni erano fermi in un posto sicuro ad aspettare che Leonardo li raggiungesse, effettuando una pausa, come è consuetudine fare durante le discese di sci ripido, per rimanere sempre a vista l’uno con l’altro. E’ stata una frazione di secondo.

«Leonardo ha incrociato gli sci – ha dichiarato la mamma di Mosetti  al Messaggero Veneto, riferendo le parole del figlio Enrico, amico e compagno di sciate di Leonardo – e ha perso l’equilibrio all’indietro precipitando per quattrocento metri lungo una parete mista di ghiaccio e neve. Enrico e Zeno hanno poi trasportato l’amico Leonardo per duecento metri, assicurandolo in un luogo sicuro e riparato. Si sono fermati vicino a lui un paio di ore, mentre nel frattempo Carlo Cosi raggiungeva il campo alto per recuperare del materiale. Dopo averlo coperto bene anche loro si sono incamminati verso il campo base, dal quale distavano ancora tre ore circa. Il telefono satellitare era quasi scarico e non ho potuto stare molto al telefono con lui».

I componenti della spedizione stanno ora rientrando a Skardu. Dovrebbero essere di ritorno in Italia per domenica.

Vai alle dichiarazioni di Enrico Mosetti (capospedizione), al Messaggero Veneto