MENU

5 Luglio 2022

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Valdostani in vetta al Nanga Parbat senza ossigeno supplementare!

Nanga Parbat. Foto: SST

Successo del team italiano guidato da Marco Camandona. Cazzanelli, in particolare, ha impiegato meno di 20 ore per salire dal campo base alla vetta

Exploit per la spedizione “The way for the K2…la montagna impossibile”, formata da guide alpine valdostane in Karakorum (Pakistan).

Tutti i sei membri del team – Marco Camandona, ‘veterano’ degli Ottomila (ne ha saliti 11 su 14), Francois Cazzanelli, Emrik Favre, Jerome Perruquet, Roger Bovard e Pietro Picco – hanno raggiunto la vetta del Nanga Parbat, 8.126 metri.

L’ascensione è avvenuta senza l’uso di ossigeno supplementare.

Sono arrivati in cima nella mattinata di ieri 4 luglio. Cazzanelli, in particolare, ha impiegato meno di 20 ore per salire dal campo base alla vetta.

Ora la spedizione si sposterà al Broad Peak, sul quale saranno impegnati Cazzanelli e Camandona, e infine al K2 che sarà tentato a fine luglio dallo stesso Cazzanelli e da Favre, Perruquet e Picco (con la supervisione di Camandona che lo ha già scalato nel 2000).

Dettagli della salita dallo staff del team

Marco Camandona ha raggiunto la vetta alle ore 10.30 ora locale (7.30 ora italiana) del 4 luglio, firmando così il suo undicesimo “ottomila”.

Tutti gli altri componenti del gruppo Pietro Picco, Roger Bovard ed Emrik Favre hanno raggiunto il vertice, tra le 6 e le 8 del mattino ora italiana.

François Cazzanelli partito dal Campo Base dopo rispetto al resto del gruppo, alle ore 11.30 (ora locale) ha impiegato per salire in vetta 20 ore e 20 minuti, riposando solo 4 ore al Campo 3. Cazzanelli e Perruquet, guide alpine della Società Guide del Cervino, erano entrambi in vetta alle ore 7,50 ora locale (4,50 ora italiana).

Gli alpinisti hanno adottato una strategia di salita “summit push”, decidendo di non pernottare nei campi intermedi, partendo dal CB (4200 metri), riposando qualche ora al C3 per poi proseguire sino in vetta senza l’ausilio di ossigeno supplementare. La via era stata attrezzata dagli sherpa solo sino al C3 (6850 m.), pertanto da tale quota hanno dovuto muoversi su un terreno d’alta quota non “addomesticato”.
Al gruppo di alpinisti valdostani si è aggregato il peruviano Cesar Rosales giunto in vetta con Cazzanelli e Perruquet.

Solo Cazzanelli e Rosales nella serata di ieri 4 luglio sono rientrati al campo base, gli altri componenti della spedizione hanno preferito passare la notte al C3 e rientrare questa mattina.

La salita di tutti i componenti della spedizione arriva a pochi giorni dell’apertura della nuova via sulla leggendaria parete Diamir del Nanga Parbat (8126m) da parte di Cazzanelli e Pietro Picco, che hanno voluto intitolarla “Aosta Valley Express”.

Nei prossimi giorni si riposeranno e studieranno la meteo, per poi dirigersi al Broad Peak e al K2.
“Il nostro pensiero – fanno sapere gli alpinisti – è rivolto a tutte le famiglie delle vittime coinvolte nell’incidente sulla Marmolada”.