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19 Ottobre 2020

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Cultura · Narrativa

Dušan Jelinčic

Gli eroi invisibili dell’Everest

Novità in libreria

L’Everest non è soltanto la montagna più alta del mondo, è anche un luogo sacro, un mito, il punto d’incontro tra l’Oriente e l’Occidente, tra materialismo sfrenato e pura spiritualità.

Una spedizione americana parte alla conquista dell’Everest, ufficialmente per cercare le tracce di due alpinisti misteriosamente scomparsi, ma sulla montagna trovano ben altro. Lì scoprono chi sono i veri eroi della Sagarmatha, che è il nome nepalese dell’Everest, si imbattono nelle ombre di Mallory e Irvine, che forse hanno scalato l’Everest già nel lontano 1924, e scoprono soprattutto un mondo per loro del tutto nuovo, arcano e affascinante e allo stesso tempo enigmatico e spesso crudele.

La verità alza il suo sipario e si scoprono i veri eroi dell’Everest, che è poi la metafora del mondo intero, ma anche quelli falsi, la vacuità delle ambizioni del mondo di oggi e infine la mediocrità e i cadaveri di quelli che non hanno voluto ascoltare il monito degli spiriti e delle divinità che lì ci abitano e che sono gli unici che hanno il diritto di calcare il tetto del mondo.

“Gli eroi invisibili dell’Everest” di Dušan Jelinčič è pubblicato da Bottega Errante Edizioni.

L’estratto

Katmandu, in quella mattinata di marzo, era più splendente che mai. Mark Curran inspirava a pieni polmoni l’odore d’incenso e di polvere, tentando di riconoscere ciò che rimaneva della Kathmandu che aveva conosciuto molti anni prima. Guardò l’orologio con lentezza, come se lì quel gesto potesse apparire inadeguato o superfluo. Tra due ore all’ambasciata americana lo attendevano il capo della spedizione Paul Lake e gli altri. Uno dei tanti ricevimenti che detestava, fatti solo di noia e futili chiacchiere. Avrebbe voluto sfruttare al meglio il tempo che gli rimaneva, per riuscire a risvegliare le sensazioni che anni prima lo avevano guidato su quelle stesse vie. Kathmandu è cambiata, oppure a cambiare sono stato io? pensava. Entrambe le ipotesi verosimili, entrambe veritiere. Quindici anni fa qui tutto era più autentico, meno caotico e più puro, e nella mia anima era tutto più chiaro. Anche allora, quando conquistai l’ottomila Cho Oyu, alla guida della spedizione, c’era Paul. Il mio vecchio amico. Poi ci siamo persi di vista. Ora lui si limita a organizzare spedizioni alpinistiche a livello professionale. Con gli anni ha perso l’entusiasmo e il suo lavoro si è trasformato in routine.
(Dušan Jelinčič, Gli eroi invisibili dell’Everest)

L’Autore

Dušan Jelinčič, giornalista e alpinista, laureato in storia e lettere moderne è uno degli scrittori sloveni contemporanei più autorevoli e apprezzati. Come giornalista caposervizio della sede RAI di Trieste ha firmato importanti servizi per le testate nazionali, come alpinista ha scalato nel 1986, primo in Friuli Venezia Giulia, un Ottomila himalayano, il Broad Peak. Nel 1990 ha salito l’Everest e nel 2003 ha conquistato l’Ottomila Gasherbrum II. Con i suoi oltre venti libri, tra cui spiccano soprattutto romanzi e racconti, ma anche saggi e piece teatrali, ha creato una produzione letteraria vasta e variegata. Con il centenario Boris Pahor è lo scrittore sloveno più tradotto in italiano; Le notti stellate sono il titolo più premiato della letteratura slovena, il romanzo Dove va il vento quando non soffia è stato ripubblicato nell’estate del 2016 come allegato settimanale dei quotidiani “Corriere della Sera” e “La Gazzetta dello Sport”, mentre il suo ultimo libro Quella soffitta in Cittavecchia è un romanzo tutto triestino.
I libri di Jelinčič sono stati tradotti anche in tedesco, francese e serbo-croato.


Gli eroi invisibili dell’Everest

Autore: Dušan Jelinčic

- Udine - 2020

Pagine: 128

Prezzo di copertina: € 15


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