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27 Settembre 2018

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Cultura · Alpine Studio

Mick Fowler

La grande cordata

Le tribolazioni di Mick e Vic

“Un libro stimolante, eccitante, pieno di aneddoti spiritosi e sorprendenti, e una storia di uomini e amicizia.”  (Giuria del Grand Prix dell’International mountain book festival di Passy, Francia). In libreria a ottobre

Mick Fowler e Victor Saunders,  due tra i più celebri alpinisti inglesi, si sono conosciuti durante delle scalate invernali in Scozia, dove hanno affrontato condizioni climatiche severe che hanno segnato un primo passo ideale per le loro grandi avventure himalayane quando, più tardi, si unirono in tre spedizioni nell’Himalaya pakistano: l’ascensione del Bojohaghur (7329 m), quella del Golden Pillar allo Spantik (7027 m) e quella dell’Ultar (7388 m).

I racconti di queste avventure, già pubblicati in libri e riviste straniere, vengono oggi ripresentati in La Grande Cordata – Le tribolazioni di Mick & Vic (Alpine Studio), intrecciati per mettere a confronto le visioni a volte simili e a volte diverse dei due protagonisti che, dotati entrambi di un notevole senso dell’umorismo, riescono a coinvolgere il lettore in imprese mozzafiato sull’orlo della tragedia con trovate inattese e uno humour britannico irresistibile.

Tra le mille tribolazioni, la storia principale di questo libro è la profonda amicizia tra i due protagonisti, che nella loro diversità trovano l’occasione di integrarsi a vicenda per formare una cordata inuguagliabile. Tra successi e rinunce, risate e batticuore, il lettore potrà immergersi nell’atmosfera particolare di questo nuovo libro col fiato sospeso, per scoppiare in risate sul più bello, come non capita sovente.

L’Autore

Mick Fowler è nato nel 1956 a Londra. La vita lavorativa di Fowler, che lui stesso definisce “da scrivania” (e terribilmente noiosa) minimizzando la cosa con la semplice qualifica dell’Agente delle Tasse, in realtà lo vede a capo di uno dei gruppi responsabili di valutare il valore azionario di Compagnie non quotate in borsa. Sposato con Nicki, archeologa e anch’essa amante dei luoghi più selvaggi del pianeta, hanno oggi due figli: Alec e Tess. La carriera alpinistica di Fowler è folgorante. Non abbandonando mai la sua postazione da scrivania, è comunque riuscito ad effettuare spedizioni in tutto il mondo, portando al suo attivo ascensioni epiche che sarebbero motivo d’invidia anche per gli alpinisti di punta normali. Partendo da una lunga stagione (durata tutta la sua adolescenza) di conquiste sulle pareti invernali della Scozia e di salite estive sulle scogliere e le falesie di arenaria della sua isola, nel 1976 Fowler si getta con la gioia di un ragazzino nelle ripetizioni delle vie più classiche delle Alpi (le Nord del Cervino e dell’Eiger) e nelle sue amate ascensioni su ghiaccio del Monte Bianco. Promotore indiscusso dello Stile Alpino e la sua avversione all’uso degli spit, Mick è anche colui che è riuscito a portare questo stile nell’Himalaya sconosciuto. La sua caratteristica, infatti, è il rivolgersi sempre in aree poco esplorate o anche sconosciute agli occidentali, ricavandone sempre vie di grande successo e su difficoltà molto alte. La sua predilezione per l’arrampicata su ghiaccio lo ha portato in Perù nel 1982, dove è riuscito a salire una via nuova sulla parete Sud del Taulliraju in sole due settimane (voli da Londra compresi!); nel 1983 il Couloir Ovest del Kilimanjaro, nel 1986 la parete Ovest del Mt. Ushba, in Caucaso. Poi, il colpaccio: in Pakistan scova assieme all’amico Saunders un pilastro      alto duemila metri, e vi traccia una delle vie di ghiaccio e misto più difficli dell’intero Himalaya, il Golden Pillar dello Spantik. L’ascensione che vale una carriera, come molti direbbero. Ma per lui fu solo l’inizio…

Dal 1989 è un susseguirsi d’imprese di ampio respiro, sempre in luoghi sconosciuti e su vette perfino inviolate. E’ il turno quindi dell’Arwa Tower (Nepal), del Taweche (Perù), del Siula Chico (Perù), del Mt. Kennedy (Alaska). Nel 1997 compie la prima ascensione all’inviolata parete Nord del Changabang (Himalaya Indiano), lungo una linea di bave di ghiaccio sottile, realizzando una delle più grandi ascensioni degli ultimi dieci anni. Nella discesa, la tragedia: Brendan Murphy scompare in seguito a una grossa valanga che lo strappa dalla parete. Nel 2002 scova nella regione del Sichuan, in Cina, uno dei couloir più alti e affascinanti della Terra. Con Ramsden compie la sua ascensione della vita: la parete Nord dello Siguniang. Quella colata di ghiaccio, non-stop per oltre 1000 metri, conferisce a Fowler e a Ramsden il Golden Piton 2002 ed il Piolet d’Or per l’edizione del 2003.

Fowler è oggi considerato uno dei più forti alpinisti al mondo.


La grande cordata

Autore: Mick Fowler

Editore: Alpine Studio - Lecco - 2018

Pagine: 250

Prezzo di copertina: € 19.8


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