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24 Novembre 2016

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Cultura · Rizzoli · Narrativa

Simone Moro

NANGA

Fra rispetto e pazienza, come ho corteggiato la montagna che chiamavano assassina

NANGA. FRA RISPETTO E PAZIENZA, COME HO CORTEGGIATO LA MONTAGNA CHE CHIAMAVANO ASSASSINA. IN LIBRERIA DA OGGI, 24 NOVEMBRE

E’ in libreria da oggi,  il nuovo libro di Simone Moro “Nanga” (Rizzoli), il racconto mozzafiato di un’impresa storica e della filosofia che l’ha resa possibile.

Quella di Moro per il Nanga Parbat è una folgorazione, una scintilla scoccata sulle pagine dei libri che Simone leggeva da ragazzino, dove si narravano le imprese straordinarie di alpinisti come Albert Mummery, Hermann Buhl e Reinhold Messner che su quella montagna avevano lasciato una traccia e in certi casi, tragicamente, anche la vita. Con il tempo la scintilla si è ravvivata fino a diventare una passione travolgente, un amore vero e proprio per una cima maestosa che, nel tempo, aveva continuato a respingere molti alpinisti. Nell’estate del 2003 finalmente Moro può toccarne con mano le pareti e il suo tentativo di raggiungerne la vetta fallisce. Ma non è affatto la fine del sogno, anzi è solo l’inizio di un corteggiamento paziente, durato tredici anni, che l’autore racconta in questo libro avvincente ed emozionante. Tredici anni e tre tentativi invernali fatti di imprevisti, sorprese, nuove vie e nuove cordate, valanghe e bufere di neve, crepacci, grotte di ghiaccio, venti a 200 chilometri orari e cieli limpidi… Ma soprattutto fatti di scalate compiute un passo dopo l’altro, con la tenacia che serve a non mollare e con il rispetto costante per la montagna, la natura e i limiti dell’uomo.

«26 febbraio: il tempo si dilata. Ormai era così che lo percepivamo: aumentato, surreale, lento. Ognuno di noi era diventato un automa, focalizzato esclusivamente sul proprio ritmo, sulla propria fatica, sui propri problemi. Eravamo oltre i 7800 metri. Nessuno parlava più da tempo, concentrati come eravamo a mettere un passo davanti all’altro, sette per l’esattezza, fermarci, guardare verso l’alto, nella speranza che quei sette passi avessero fatto il miracolo di avvicinare la vetta che invece sembrava rimanere inesorabilmente lontana da noi.»

Il corteggiamento finisce quel giorno. Alle 15:37 Simone Moro – in cordata con Tamara Lunger, Alex Txikon e Ali Sadpara – arriva sulla vetta del Nanga Parbat coronando un sogno durato trent’anni ed entrando nella storia dell’alpinismo.

SIMONE MORO

Nato a Bergamo nel 1967, è uno dei più famosi alpinisti al mondo. E’ arrivato in vetta a otto ottomila di cui quattro – lo Shisha Pangma nel 2005, il Makalu nel 2009, il Gasherbrum II nel 2011 e il Nanga Parbat nel 2016 – in inverno. Ha raggiunto la cima dell’Everest per quattro volte.
È stato allenatore della Nazionale Italiana di Arrampicata Sportiva. È pilota di elicottero, partecipa a soccorsi in altissima quota e ha ricevuto nel 2001 la Medaglia d’oro al valore civile. Ha creato una scuola di pilotaggio elicotteri negli USA e ha organizzato una squadra di elisoccorso in Nepal.
Fra i suoi libri, i bestseller Cometa sull’Annapurna (Corbaccio 2003) e, per Rizzoli, La voce del ghiaccio (2012), l’illustrato Everest (2013), In ginocchio sulle ali (2014) e, con Mario Curnis, In cordata (2015).


NANGA

Autore: Simone Moro

Editore: Rizzoli - Milano - 2016

Pagine: 420

Prezzo di copertina: € 19


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