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26 Ottobre 2010

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TAMARA LUNGER: LA "MIA MONTAGNA" DOPO LA MORTE DI WALTER NONES

Tamara Lunger si trovava sul Cho You negli stessi giorni di Walter Nones e, dopo aver aiutato i soccorritori a riportare a valle il corpo dell’amico, ha deciso di rinunciare alla sua salita. I terribili momenti vissuti in quel contesto sono oggi riportati nel post “My Story” all’interno del suo blog “Tamara Lunger”.

“Il pomeriggio del 3 ottobre Manuel Nocker da Selva veniva da me e mi diceva: è successo qualcosa di terribile, Walter si è schiantato!” Sono caduta dalle nuvole e avevo ancora intenzione di partire per la vetta la mattina dopo, ma subito dopo ho cambiato idea e sono andata nel loro campo per aiutarli come potevo”.

Quella di partire con i soccorritori fu una decisione importante che derivava sia dal grande rispetto per il mondo dell’alpinismo che per l’amicizia che la legava a Walter:

“Quel 3 ottobre mi ha cambiato molto. Alcuni giorni prima avevamo festeggiato ancora insieme con Walter, e adesso…partivo alle 8.00 della mattina per andare alla parete sud a recuperare il corpo“.

Oltre alla missione, anche la via si presentava impervia:
La strada verso la parete sud era lunga e mi richiedeva molta resistenza e concentrazione. Il luogo dell’incidente era circa alla quota di 6400 m“. E’ stato davvero un lavoro duro, oltre allo stress mentale…Abbiamo provato a caricarlo nel miglior modo per il trasporto. Poi abbiamo calato il corpo altri 100 metri e lo abbiamo portato alla fine del ghiacciaio dove lo abbiamo lasciato agli sherpa che lo hanno portato allo campo base avanzato (ABC).
...Dopo 10 ore siamo arrivati al campo. È stata una lunga giornata. E avevo pensato, che con questa azione mi sarei liberata un po’ del mio dolore…Poi ho visto passare ancora gli Sherpa con il corpo di Walter e sono ripiombata nuovamente nella tristezza. Tutto il giorno ho avuto le lacrime in faccia“.

Con il dolore Tamara si propone un obiettivo: scalare la cima per Walter:

Pensavo di scalare la cima per Walter, ma dall`altra parte quel che è successo mi ha anche rubato la voglia e la gioia di scalare. Ho discusso tanto con la mia agenzia, ma alla fine volevo concentrarmi su questa cima. La volevo fare per Walter. Così ho deciso: io resto qui e provo ancora una volta, anche se sapevo, che la mia agenzia non mi aspettava e sarebbe partita per Kathmandu l’8 di ottobre...Tutti i miei amici erano ormai andati via e avevo qualche momento in cui avevo bisogno di qualcuno, ma sapevo che dovevo finire quella mia missione .

Alla fine però, a causa dello sconforto e di alcuni problemi meteo e tecnici, Tamara decide di arrendersi: “mi mancava davvero la motivazione e il vento era molto forte. Ho quindi deciso di tornare indietro...Questi ultimi avvenimenti mi hanno ora tolto un po’ della mia gioia per la montagna...Ritornata al campo ero un po’ triste, ma alla fine orgogliosa della mia decisione: non devo dimostrare niente a nessuno. Quando il mio cuore e la mia anima saranno di nuovo pronti si partirà.

Leggi il racconto completo sul blog di Tamara Lunger

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