Nel 1978, una squadra d’élite di alpinisti americani partì per una vetta inviolata nelle remote montagne del Pakistan. Il famigerato tentativo fu uno dei maggiori fallimenti nella storia dell’alpinismo americano.

È insolito, però,  che un “fallimento” venga così apprezzato. Lo stile con cui il team del 1978 al Latok I si avvicinò alla Cresta Nord e l’impegno dei membri della spedizione e il senso di responsabilità  che dimostrarono l’uno verso l’altro – al di là dell’insuccesso – rimane un brillante esempio di valori nell’alpinismo.

Fonte: AMERICAN ALPINE JOURNAL: GREAT LATOK I STORIES
LATOK I 1978 ATTEMPT ON THE NORTH RIDGE

“Non è stato tutto triste. Lo scenario era stupendo. Abbiamo vissuto l’euforia di raggiungere i 7.000 piedi  fino al ghiacciaio sottostante. Eravamo in salita da così tanto tempo che sembrava  fosse l’unica cosa che avessimo mai conosciuto… Ogni giorno era una routine: alzarsi, farsi una birra, mangiare, infilarsi gli stivali, vestirsi per ripararsi dal freddo, preparare il materiale, arrampicarsi, trasportare carichi, scavare, mangiare, dormire: i dettagli erano sempre gli stessi, le giornate simili, sfocati nel semplice rituale della salita. “

(American Alpine Journal: Great Latok I Stories – Latok I 1978 Attempt on the North Ridge. Autore: Michael Kennedy. Anno di pubblicazione: 1979. Fonte: American Alpine Club)

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