Decisione precauzionale legata alle alte temperature e ai crolli
Una frana si è verificata ieri mattina sul versante italiano del Cervino (4.478 metri). Nessuna persona risulta coinvolta.
Il crollo di rocce è avvenuto lungo la parete sud, lontano quindi dalla via normale di ascesa: qui, sulla Cresta del Leone, si trovavano delle guide alpine e degli alpinisti che hanno osservato in lontananza il distacco e appurato che non vi fossero persone sulla parete.
La nube polverosa è rimasta visibile da Cervinia per diversi minuti, attirando l’attenzione di turisti e residenti. Un secondo crollo è avvenuto sul versante svizzero del Cervino, nell’area della Cresta di Zmutt.
In via precauzionale, considerate le alte temperature e i crolli, le guide alpine del Cervino hanno deciso di sospendere le salite alla vetta per la giornata di oggi e di valutare poi come proseguire in base alle condizioni. Non vi sono al momento ordinanze di chiusura della via normale italiana.
Lo zero termico in Valle d’Aosta ieri è salito a una quota compresa tra i 4.800 e i 4.300 metri. Già nel luglio scorso, il Collegio nazionale delle guide alpine italiane aveva messo in guardia in merito al rischio di distacchi di materiale roccioso, che durante l’estate si sono verificati in diversi punti delle Alpi. “Quando lo zero termico si attesta sui 4.600-4.800 metri come in questi giorni, il rigelo notturno è praticamente assente, l’acqua entra nelle fessure della roccia provocando, a lungo andare, frane e crolli”, aveva affermato Mario Ravello, guida alpina della Valle d’Aosta e geologo.