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4 Maggio 2020

Alpinismo e Spedizioni · Running · Trail Running · Vertical · Appennini · Aree Montane · Italia · Toscana

Andrea Lanfri corre una mezza maratona nel giardino di casa

Andrea Lanfri completa una mezza maratona nel gardino di casa. Foto arch. Andrea Lanfri

Malgrado l’emergenza Coronavirus, il campione lucchese diversamente abile si è tenuto in allenamento

La pandemia da Covid-19  ha costretto Andrea Lanfri a rivedere il calendario dei progetti già fissati per 2020 e 2021. In primis la possibile partecipazione alle paralimpiadi di Tokyo e poi la preparazione per la scalata dell’Everest, pianificata da tempo: sarebbe il primo uomo al mondo con amputazioni agli arti superiori e inferiori a raggiungere il “Tetto del Mondo”.

Anche se in quarantena,  Lanfri si è dato da fare. «Davanti casa ho uno spazio verde, con alcuni olivi e frutti. Ho preso le misure e sono 58 metri. E, visto che dovevo testare le nuove protesi dell’Ortopedia Michelotti, ho pensato di percorrere una mezza maratona nel giardino»

A conti fatti si tratta di circa 363 passaggi in quei 58 metri: «Ci sono un sacco di buche, radici e insidie di vario genere in questo spazio, correrci con due protesi non è cosi scontato e banale, ma in quarantena avevo bisogno di fare un allenamento non solo di resistenza fisica, ma anche mentale – racconta il campione lucchese -. Farlo per più di 3 ore non è stato per niente semplice. Mi ero allenato nei giorni scorsi su distanze più brevi, alla fine le protesi e il corpo hanno reagito bene e ho pensato di provare a fare una mezza maratona».

Andrea Lanfri corre insieme al suo cane Kyra. Foto arch. Andrea Lanfri

Lanfri, che ha trascorso con la fidanzata Natascia e il suo fedele cane Kyra il periodo di quarantena a casa nel compitese, non ha mai smesso di allenarsi anche sul fronte arrampicata e alpinismo. «Ho attrezzato casa con corde, moschettoni, imbragatura, caschetto e l’ho trasformata, anche se con un pizzico di immaginazione, in una parete da scalare, ho anche rispolverato la vecchia trave per le trazioni – racconta ancora -. Non c’è il senso di libertà e sfida di affrontare un’arrampicata, ma in questo periodo difficile per tutto il paese non posso lamentarmi».

Andrea Lanfri in allenamento sul muro della sua abitazione. Foto arch. Andrea Lanfri

Dopo aver sconfitto la meningite cinque anni fa, Lanfri sa quanto sia importante il ruolo di medici e infermieri. «Ho passato mesi in ospedale, un lungo cammino nel quale medici e infermieri, per molto tempo, sono stati tra i pochi contatti che potevo avere all’ospedale di Lucca».

L’emergenza Covid-19 lo ha costretto a rivedere i suoi impegni. Le paralimpiadi di Tokyo sono rinviate di un anno, così come altri impegni legati al mondo dell’alpinismo. «Dovevo andare sul Monte Kenya e sul Kilimanjaro per allenarmi in previsione dell’impresa Everest, ma credo programmerò qualcosa in Italia…- spiega Lanfri –  Quando si potrà voglio salire il Cervino, Marmolada, Gran Paradiso, Monviso e Montebianco. Un progetto da 20mila metri di dislivello.”

“Questo progetto voglio condividerlo con il mio amico e compagno di “gamba” Massimo Coda – precisa Lanfri – Formando così una cordata unica al mondo! Poi una non stop su e giù tra Catania e l’Etna, con bicicletta, scalata e poi corsa, un particolare triathlon dal nome “From 0 to 0” su idea dell’atleta e amico Nico Valsesia e del suo “From 0 to”. Riuscire a coprire il maggior dislivello nel minor tempo possibile, e tornare al punto di partenza percorrendo una o più maratone in base alla distanza dal mare della montagna che scalerò. La preparerò prima qui nelle mie zone, partendo Marina di Carrara per arrivare in vetta al re delle Apuane: il Monte Pisanino, tutto no stop. Insomma, un calendario da rivedere ma nel quale cercherò di non perdere quanto di buono fatto nei mesi scorsi, unendo i nuovi progetti nati in questa quarantena».