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9 Novembre 2021

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Cultura · Insight · Appennini · Aree Montane · Guide Alpine

E’ morto Gigi Mario, il “Monaco Zen Alpinista”

Luigi Mario Engaku Taino. Fonte:zenshinji

Figura nota nell’ambito della montagna, era guida alpina dal ‘59, maestro di sci dal ‘65 e Maestro Zen dal ‘71

La montagna piange la morte di Luigi Mario, detto Gigi. Guida Alpina, Maestro di Sci, fu il primo gestore del rifugio Franchetti. E’ stato un grande personaggio della Montagna, un grande Alpinista, che ha aperto (e ripetuto) tante vie difficili al Corno Grande e al Corno Piccolo. Era nato a Roma nel 1938. Appassionato di montagna fin dagli anni giovanili [l’entrata ufficiale nel CAI avviene nel 1954], diventa Guida Alpina nel 1959, maestro qualificato di sci nel 1965 e di arrampicata nel 1985. Nel 1962 abbandona l’impiego in banca e diventa gestore del Rifugio Franchetti al Gran Sasso.

Nel 1965 è in Canada come Maestro di sci. Negli anni caldi delle grandi ricerche e trasformazioni sociali [1967] si trasferisce in Giappone per avere un contatto diretto con la tradizione Zen. Anche in questo paese esercita l’attività di maestro di sci. È accettato, nel Monastero di Shofukuji di Kobe divenendo servitore personale del Roshi Yamada Mumon, da cui – l’8 aprile del 1971 – viene ordinato monaco con il nome di Engaku Taino. In Giappone sposa Kiyoka nel 1973 e, nello stesso anno, torna definitivamente in Italia. Restaura un vecchio casale acquistato precedentemente nella campagna orvietana: è il primo seme di Scaramuccia. Nel 1974 nasce la prima figlia, Lea; nel 1976, Alvise. Nel 1985 si laurea in Filosofia a Padova con una tesi su Lin Chi; è relatore il professor Giangiorgio Pasqualotto.

Luigi Mario Engaku Taino è stato uno dei primissimi italiani a recarsi in Giappone per entrare in un tempio delle scuole zen, rispettando la severa disciplina richiesta agli aspiranti monaci, per vivere appieno quell’antica spiritualità.

Dal 1967 al 1973 ha risieduto al tempio Shofuku-ji di Kobe, sotto la guida del maestro Yamada Mumon (1900-1988), ricevendo l’ordinazione monastica e l’inka (il sigillo che attesta la trasmissione ricevuta da parte di un maestro) nel lignaggio otokan.

Al suo rientro in Italia, ha fondato il primo tempio zen del paese, il Bukkosan Zenshin-ji, dove l’arrampicata, l’alpinismo, lo sci ed altre attività fisico-sportive convivono e si intersecano con la pratica della meditazione, con lo Yoga ed il Tai Chi. Qui viveva in un cascinale nei pressi di Orvieto, in Umbria, dove coltivava la terra e le uve per produrre il tipico vino locale.

Nell’arco di un’esperienza lunga cinquant’anni, Engaku Taino ha creato una comunità di monaci, monache e praticanti laici, alcuni dei quali hanno poi fondato e dirigono centri zen e sale di meditazione in molte altre località italiane.

Opere di Taino:

• Le mani e i piedi del Buddha, Bukkosan Zenshinji Scaramuccia, Orvieto, 1977
• Lin-Chi-Lu. Raccolta dei Detti del Maestro Ch’an Lin-Chi I-Hsien, traduzione e commento a cura di Luigi Mario Engaku Taino, Bukkosan Zenshinji Scaramuccia, Orvieto, 1986
• L’illuminazione nella vita quotidiana. Il koan della vita, Edizioni Mediterranee,1997
• Buddismo comtemporaneo. 48 koan per donne e uomini d’oggi, Iacobelli editore 2013
Lo Zen e l’Arte di Scalare le Montagne, Monterosa Edizioni, 2015

Approfondimenti:

Bukkosan Zenshinji Scaramuccia

Un giorno lungo 50 anni – documentario