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4 Luglio 2016

Cultura · Alpi Occidentali · Aree Montane · Italia · Piemonte

GROSCAVALLO MOUNTAIN FESTIVAL. Edizione Zero. Val Grande di Lanzo (TO), 23 luglio-7 agosto 2016

614px-groscavallo-mountain-festival2016-logoGROSCAVALLO MOUNTAIN FESTIVAL, SULLE MONTAGNE DOVE PRESE CORPO L’ALPINISMO DEI “SENZA GUIDA”. IN ALTA VAL GRANDE DI LANZO, DAL 23 LUGLIO AL 7 AGOSTO

Si tiene dal 23 luglio  al 7 agosto, ad un’ora d’auto da Torino, l’edizione Zero di Groscavallo Mountain Festival, ciclo di appuntamenti dedicati alla montagna, che si svolgono nella stupenda cornice delle Alpi Graie, in alta Val Grande di Lanzo.

Ricco il programma, che vedrà affrontare vari temi:  arrampicata, bouldering, alpinismo, escursionismo, nordic walking, orienteering, oltre a letteratura alpina, folklore e gastronomia.

Ad arricchire la kermesse di due settimane, concorsi fotografici, caffè letterari, gare sportive, fiaccolate notturne.

L’evento, promosso dal Comune di Groscavallo è realizzato in collaborazione con la Pro Loco di Groscavallo, il Consorzio operatori turistici delle Valli di Lanzo, il Club alpino italiano sezione di Venaria Reale, il Gruppo rocciatori Val di Sea, il Gruppo italiano scrittori di montagna (Gism) e altre associazioni culturali presenti sul territorio.

UN PO’ DI STORIA …

Ricordiamo che sulle montagne groscavallesi prese corpo l’alpinismo accademico subalpino, ovvero l’alpinismo dei “senza guida”, un periodo che fece seguito all’ondata esplorativa-pionieristica della seconda metà dell’ottocento. E’ di questo periodo la costruzione della Capanna della Gura (1887), al secolo Bivacco Ferreri-Rivero, il secondo rifugio più vecchio delle Valli di Lanzo. La testata terminale della Val Grande, con la sua formidabile catena rocciosa di cime tutte superiori ai 3000 metri, aprì poi le porte al periodo “della conquista delle pareti” e alle gesta dei migliori alpinisti in circolazione nell’area “torinese” tra le due guerre mondiali. Negli anni ’60 La presenza in valle di Gian Piero Motti e di Gian Carlo Grassi, unitamente ad altri forti scalatori, diede l’afflato iniziatico al movimento del “Nuovo Mattino” proprio grazie all’esperienza maturata sulle pareti del Bec di Mea. Sulle alte vette di Groscavallo, prime tra le Alpi italiane, nel dicembre 1979 Gian Carlo Grassi sperimentò l’arrampicata su ghiaccio verticale, nei cosiddetti “couloir”. Poi, ancora, lo stupendo vallone di Sea a raccontarci con le sue bellezze naturali delle “Antiche Sere”, quel periodo agli inizi degli anni ‘80 che può essere considerato l’ultima manifestazione “romantica” del mondo verticale. Il vallone di Sea, un luogo incastonato tra pareti ripidissime, alte montagne e plasmato dall’azione millenaria della natura, davvero unico nel panorama alpino occidentale.

Panorama montano. Fonte: pagina facebook Groscavallo Mountain Festival

Panorama montano. Fonte: pagina facebook Groscavallo Mountain Festival

IL TERRITORIO

Il comune di Groscavallo è un lembo di territorio alpino dalle sorprendenti ricchezze paesistiche, incuneato tra il Parco Nazionale del Gran Paradiso e il Parc National de la Vanoise.

Vale la pena, allora, d’incamminarsi lungo uno dei bellissimi sentieri che salgono le pendici del fondovalle, magari raggiungendo un bivacco o un rifugio come il “Paolo Daviso di Charvensod”, ricco di storia e gestito dalla sezione Cai di Venaria Reale fin dal 1962. La “montagna” di Groscavallo è anche cultura, tradizione, folklore. Ci sarà la possibilità di conoscere gli aspetti etnografici del territorio come la lingua franco-provenzale (arpitano) correntemente parlata dagli abitanti della Val Grande, le usanze, i costumi, gli aspetti storici e la vita montanara. Il tutto attraverso spettacoli musicali, mostre fotografiche, riscoprendo antiche ricette e sapori del territorio nei ristoranti locali.

IL PROGRAMMA